Emergenza coronavirus, Canelli vuole restrizioni anche per piscine e palestre

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Dopo le scuole, sono le piscine e le palestre la nuova trincea di Novara per contenere il Coronavirus. È il sindaco della città, Alessandro Canelli, a far sapere che la città sta «valutando misure» anche su queste strutture di servizio.

La presa di posizione di Canelli è arrivata nel corso di una diretta Facebook andata “in onda” nella tarda serata. Dopo avere elogiato il presidente della regione Alberto Cirio «per avere ascoltato le nostre ragioni e avere scelto di tenere chiuse le scuole almeno fino alla prossima settimana», il sindaco ha spiegato che ci sono altre problematiche del tutto simili a quelle che hanno condotto alla chiusura delle scuole.

«Guardiamo – ha detto Canelli – agli impianti sportivi. Il decreto dice di tenerli aperti ma se l’obiettivo è contenere la diffusione del virus bisogna mettere in atto una serie di misure di buonsenso. Come succede per le scuole, anche per lo sport abbiamo un forte interscambio con la Lombardia. Perché qualcuno che non può andare in palestra o in piscina nella regione con noi confinante dovrebbe poterlo fare da noi? E perché un bambino che non va a scuola la mattina al pomeriggio può invece andare in palestra? È necessario avere del buon senso su questo. Da una parte quindi ci appelliamo ai cittadini e alla loro coscienza ma dall’altra stiamo valutando una disposizione che sia legalmente e razionalmente attuabile per fare fronte a questo paradosso».

Che cosa succederà a questo punto è da vedere, ma visto che Canelli anche con il supporto di Binatti, è riuscito a farsi ascoltare in Regione portando al prolungamento dello stop delle scuole, è molto probabile che anche per le palestre e le piscine si avrà uno stop.