Coronavirus: scuole chiuse fino all’8 marzo in Piemonte

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Come era già abbastanza chiaro dalla mattinata, le scuole in Piemonte resteranno chiuse ancora per tutta questa settimana fino, almeno, al 9 marzo. La conferma ufficiale è giunta poco fa dalla Regione Piemonte che in questo modo risponde alla ancora preoccupante situazione determinata dal Coronavirus.

La decisione è stata assunta dal presidente della Regione Alberto Cirio a fronte della preoccupazioni espresse da alcuni sindaci, come Alessandro Canelli, e i presidenti delle province confinanti con la Lombardia, come Federico Binatti. Perplessità condivise e sostenute anchedai sanitari e dai tecnici dell’Unità di crisi e che hanno trovato una risposta nel Governo che ha dato il via libera alla scelta, come spiega lo stesso Cirio.

«Abbiamo acquisito le valutazioni dei sanitari dell’Unità di crisi – dice il presidente della Provincia –  cui si sono aggiunte le considerazioni delle associazioni più rappresentative di medici e pediatri, che hanno rimarcato la necessità di non abbassare la guardia contro il virus e di proseguire con lo stop delle lezioni scolastiche »

Inizialmente, lo ricordiamo, il Piemonte sembrava intenzionato a riaprire già da oggi le scuole, ma fin da subito il sindaco di Novara Canelli e il collega Binatti sindaco di Trecate (e presidente della provincia), che si trova a pochi chilometri dal confine lombardo dove vigono ancora oggi importanti restrizioni, na anche presidente della provincia, avevano manifestato senza mezzi termini le loro perplessità se non contrarietà decisa alla scelta di riaprire le scuole nel novarese.  Anche alcuni rappresentanti dell’opposizione in regione, come Domenico Rossi (che è anche vicepresidente della commissione sanità) hanno sostenuto fin da subito questa posizione. Ragioni che, visto il forte interscambio con la vicina regione, sono state condivise, dunque, da Cirio.

«L’ordinanza regionale – si legge in una nota della presidenza della regione – prevede l’estensione fino al giorno 8 marzo incluso, la sospensione già prevista per il 2 e 3 marzo, dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, compresi i tirocini curriculari, master, università per anziani, con esclusione degli specializzandi nelle discipline mediche e chirurgiche e delle attività formative svolte a distanza». Di fatto, quindi, le scuole, di ogni ordine e grado si allineano alle scelte delle università che hanno fin dalla scorsa settimana deciso di non dare luogo alle attività accademiche fino al 9 marzo.

La data di ripresa delle attività didattiche ed educative è rimandata ad un successivo provvedimento.