Omicidio del piccolo Leo, i testi della difesa: “Gaia e Nicolas non erano violenti”

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Altra udienza, venerdì mattina 19 febbraio, davanti alla Corte d’Assise di Novara, per il processo per l’omicidio del piccolo Leonardo Russo, il bimbo morto a soli 20 mesi il 23 maggio del 2019, a causa, come ricostruito dalle indagini della Polizia di Stato, delle percosse ricevute. Imputati sono la mamma del bambino, Gaia Russo, e l’allora compagno Nicolas Musi. Le accuse per i due sono di omicidio volontario aggravato e maltrattamenti.

Nelle poco meno di tre ore dell’udienza sono stati ascoltati i testi della difesa, due della difesa Russo e quattro della difesa Musi. Per la difesa della giovane sono stati ascoltati due psicologi che l’avevano seguita in passato, che hanno riferito come Russo fosse legatissima e molto attenta al bimbo. Per la difesa di Musi, invece, sono stati ascoltati alcuni parenti, tra cui il padre naturale e lo zio, e anche un’ex compagna. Questi ultimi hanno sostenuto come il giovane non abbia mai evidenziato un’indole aggressiva, né atteggiamenti violenti.

Il processo è stato aggiornato a mercoledì 24 febbraio, quando dovrebbe terminare la fase dell’ascolto dei testi. Ne è stata fissata già un’altra per il 5 marzo, quando dovrebbe iniziare la discussione, con la requisitoria del pubblico ministero Silvia Baglivo e l’intervento delle parti civili.