La Polizia ferma la “Banda dell’Allea”: aveva compiuto tre rapine in 10 giorni

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La Polizia di Stato di Novara ha arrestato tre giovanissimi, tra i 19 e i 22 anni, ritenuti autori di tre rapine messe a segno nel giro di dieci giorni tra il centro città e Sant’Andrea. Le rapine sono state perpetrate tutte a febbraio. Colpi effettuati con l’uso di armi. In tutti gli episodi gli autori erano giovani e le vittime loro coetanei, colti mentre si trovavano da soli per strada. In un caso a essere stato rapinato anche un minorenne. Arrestati così i componenti della “Banda dell’Allea”.

La prima rapina, avvenuta il 10 febbraio, è stata commessa nei confronti di un ventenne egiziano, che, mentre passeggiava nel parco dell’Allea, è stato aggredito da cinque ragazzi, che, dopo averlo percosso, gli hanno sottratto il portafogli. La vittima, a seguito dell’aggressione, ha riportato lesioni giudicate guaribili con una prognosi di 15 giorni. Gli autori dei fatti, nonostante la gravità dell’azione da loro compiuta, non si sono fermati, ma hanno proseguito nella loro azione criminale nei giorni successivi. Il giorno seguente, infatti, mentre la vittima si stava recando in Questura per sporgere denuncia, ha incontrato alcuni dei suoi aggressori, uno dei quali, intuendo la volontà di rivolgersi alla Polizia, lo ha minacciato con un coltello, al fine di farlo desistere.

Il 21 febbraio, a Sant’Andrea, altra rapina ai danni di un diciottenne. Le modalità sono state analoghe alla precedente e in particolare alla giovane vittima è stato puntato un coltello al fianco e gli sono stati sottratti il portafoglio e il telefono cellulare. In questo caso, a differenza dell’episodio precedente, ad agire, è stata una sola persona.

Due giorni dopo, sempre a Sant’Andrea, si verificava una terza rapina. In questa terza occasione, a essere preso di mira, è stato un minorenne. Il malcapitato, di sedici anni, è stato affrontato da due ragazzi che, dopo averlo colpito con un calcio, lo hanno immobilizzato e gli hanno frugato nelle tasche alla ricerca di denaro o di altri beni.

Gli investigatori della Squadra Mobile della Polizia di Stato, apprese le descrizioni degli autori e il modus operandi delle rapine, hanno immediatamente compreso che, ad agire, erano sempre gli stessi soggetti.

In particolare, sia grazie alle conoscenze acquisite monitorando costantemente i soggetti che compiono reati predatori sia grazie a una certosina attività di incrocio dei dati tecnici e comparazioni somatiche di persone note e dedite alla commissione di rapine, si è giunti a individuare i tre giovani, tutti di nazionalità egiziana, irregolari sul territorio nazionale e senza fissa dimora, riconosciuti, a vario titolo, quali autori degli episodi.

Gli elementi di prova raccolti e le singole responsabilità penali degli autori delle rapine sono stati condivisi dalla Procura della Repubblica di Novara, che ha immediatamente richiesto al Gip del Tribunale di Novara, dei provvedimenti di natura cautelare.

In particolare sono state emesse tre custodie cautelari in carcere nei confronti di N.K. classe 1999, A.A.E.M., classe 2002 e A.S.I., classe 2000, tutti nati in Egitto. “A riprova della pericolosità dei tre soggetti – spiegano dalla Questura – nel corso della cattura, uno di loro, alla vista della volante, ha tentato di scappare e, raggiunto dagli agenti, ha opposto resistenza. Quest’ultimo, al momento dell’arresto, è stato anche trovato in possesso di 25 grammi di hashish. Per questi fatti è stato anche denunciato in stato di libertà per resistenza a Pubblico Ufficiale e detenzione di sostanza stupefacente“.

Per comprendere la spregiudicatezza dei rapinatori arrestati dalla Polizia va ricordato che, per consumare una delle rapine, si sono serviti anche di un minorenne. In particolare è stato individuato M.F., sedicenne albanese, che ha fatto parte del gruppo che ha effettuato la prima rapina. Il giovane è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Torino. “I gravi fatti commessi dagli arrestati – rileva la Questura in una nota stampa – denotano la loro particolare propensione a delinquere, la spietatezza e la totale incuranza delle regole. I tre, convinti della loro impunità, hanno commesso le rapine in pochi giorni, scegliendo accuratamente le loro vittime tra ragazzi giovani e in quel momento da soli che, proprio a causa di questa circostanza, si trovavano in una condizione di maggiore vulnerabilità”.

La “Banda dell’Allea”, composta dai tre arrestati e dal giovane albanese, era già stata oggetto di alcune segnalazioni da parte dei novaresi che, passeggiando lungo i viali del parco e della vicina Allea, avevano segnalato il loro comportamento molesto. Inoltre, tutti e tre i rapinatori sono stati indagati per altri reati, tra i quali il porto abusivo di armi, lesioni pluriaggravate, minaccia aggravata e ricettazione. L’arresto dei tre rapinatori si è rivelato, sin dalle prime battute, molto difficoltoso, perché i tre sono risultati irreperibili. Il loro rintraccio, successivamente all’arresto di N.K., si è ulteriormente complicato e, per questi motivi, la loro ricerca è stata estesa su tutto il territorio nazionale.

Esclusivamente grazie al coordinamento tra gli investigatori e gli agenti della Squadra Volante è stato possibile procedere celermente all’arresto degli altri due rapinatori, che, sebbene irregolari e senza fissa dimora, sono stati rintracciati e accompagnati al carcere di Novara.