Cari giovani, come Gesù non abbiate paura di cose grandi

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Un San Gaudenzio dedicato ai giovani. Il nostro giornale, in edicola da questo venerdì 28 gennaio, accanto al racconto della giornata, al discorso alla città e alla diocesi del vescovo Franco Giulio Brambilla, dà ampio spazio alle voci dei ragazzi che hanno partecipato.

E ospita, a partire dalla prima pagina, la lettera aperta ai giovani  di don Gianluca De Marco, direttore dell’Ufficio per la pastorale giovanile della Diocesi di Novara. 

Continuare a cercare gli adolescenti e i giovani, ascoltarli, dialogare con loro, vivere l’educazione come una vocazione e fare alleanza tra tutte le forze sociali attive in campo educativo, sono le attenzioni che mons. Franco Giulio ha indicato per stare vicino ai giovani partendo dal racconto evangelico del “ritrovamento di Gesù al Tempio”. Gesù adolescente viene smarrito e Maria e Giuseppe sono alla sua ricerca. Questo è l’unico episodio in cui si accenna qualcosa su Gesù giovane e non dobbiamo dimenticare che «la giovinezza è un periodo originale e stimolante della vita, che Gesù stesso ha vissuto, santificandola» (Documento Finale della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, 60). Papa Francesco in Christus vivit dedica dei numeri bellissimi alla “giovinezza di Gesù” (nn. 23-33), pagine che ogni giovane dovrebbe meditare e pregare. Ricordare ai giovani che anche Gesù è stato un loro coetaneo, potrà sicuramente aiutarli a non sentirlo troppo distante da loro, ma uno di loro, un amico speciale con il quale poter condividere tutto, un compagno di viaggio che ne sa “un po’ più di te” e che con i suoi consigli potrà aiutarti a vedere oltre e a farti strada tra le vicende, le sfide e le scelte della vita.

Fermandomi anche io sull’episodio evangelico citato dal Vescovo, provo a farmi una domanda: cosa Gesù, con la sua giovinezza, può suggerire ad un adolescente e ad un giovane oggi? Contemplo la scena e traggo questi pensieri.

Gesù è al tempio che ascolta e interroga i maestri. Guardo Gesù e vedo un adolescente normale, con degli amici, dei sogni, una famiglia, un mestiere da imparare, consapevole e felice della sua età, ma che desidera diventare grande. Vedo un giovane con il coraggio di esporsi, di ascoltare e fare domande grandi a degli esperti, probabilmente domande su Dio. È un giovane curioso, in ricerca, che vuole andare nella profondità delle cose, del mistero della vita e che prende sul serio il suo rapporto con Dio. Guardo a Gesù e dico al giovane che forse sta leggendo questo articolo: Non dire «sono giovane» per non prendere sul serio la tua vita!

Caro giovane, non nascondere la tua paura di diventare grande dietro la tua giovinezza, essa non è un limite, ma un’opportunità, un tempo da investire in modo fecondo. Come il giovane Gesù sii affamato di vita, non avere paura di guardarti dentro e di ascoltare le domande grandi di senso che emergono in te. Continua ad essere curioso, prendi a cuore questo mondo con le sue cose belle e le sue povertà, scopriti chiamato in causa, cerca di capire l’umile e prezioso contributo che tu e solo tu potrai dare. Spesso potrà succederti di sentirti piccolo o inutile rispetto ad alcune sfide: non arrenderti, ma con umiltà e serenità prova a buttarti, e chissà che con l’aiuto di Dio, anche tu “giovane Davide” potrai vincere contro i “Golia” che troverai davanti a te. Se ti senti incapace, ricorda che Dio ha fatto cose grandi non con persone presuntuose o superbe, ma con persone che si ritenevano incapaci, fragili e chiedevano a lui aiuto. So che a volte ti può capitare di sognare una vita in pace e senza problemi, ma ti starai accorgendo che è una pia illusione… Accetta di vivere in un mondo reale, concreto, dove le cose a volte sono più grandi delle nostre mani e del nostro controllo e tutto viene sconvolto e messo in discussione. Questo potrà crearti inquietudine, ma non avere paura, lasciati mettere in discussione e sorprendere dalla vita, inizia a dire di sì al reale, alle cose che ti accadono, non scappare dalle fatiche… e come Gesù non avere paura di immaginarti con Dio!

Tra le cose grandi di cui potresti avere paura, c’è forse una parola: vocazione. Forse ne avrai sentito parlare in questo mese nel quale in Diocesi si è pregato per le vocazioni. Forse leghi questa parola ad un destino già scritto, ad una realtà esterna a te che tu devi solo ratificare e questo ti crea resistenza e disagio. Sii sereno, la vocazione non è né un copione da recitare, né un’improvvisazione, ma una storia da scrivere a più mani, le tue, quelle di Dio e quelle degli altri e del mondo in cui vivi. Questa vocazione non è qualcosa “campato per aria”, ma si costruisce nella la tua storia inserita in una storia fatta di relazioni, fatti e bisogni. Come Gesù, costruisci la tua storia con Dio che desidera il meglio per te, non tenerlo ai margini delle tue scelte e dei tuoi affetti, ma coinvolgilo. Lui ti aiuterà a unificare la tua vita e a trovare quel centro nel quale tu ti senti fecondo e dove puoi dare il meglio di te e la tua massima risposta generosa. La vocazione infatti è questo, la migliore parte di te!

Caro giovane, con Gesù e come Gesù non avere paura di cose grandi, mi fido te, so che ne sei sicuramente capace!”

Don Gianluca De Marco

Direttore dell’Ufficio per la pastorale giovanile della Diocesi di Novara

 

Qui il fotoracconto della celebrazione nella basilica di San Gaudenzio per la patronale 2022

A questo link  il testo integrale  dell’Omelia del vescovo per la patronale di San Gaudenzio 2022