Frode fiscale nel settore della plastica, le Fiamme Gialle sequestrano 1,5 milioni di euro

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La Guardia di Finanza di Novara ha sottoposto a sequestro oltre 1,5 milioni di euro, frutto di una considerevole frode fiscale attuata da alcune aziende operanti nel settore della plastica. In particolare l’attività investigativa, che si è sviluppata inizialmente attraverso l’esecuzione di verifiche fiscali e proseguita successivamente con indagini penali, ha permesso di scoprire una frode fiscale che ha interessato le province di Reggio Emilia, Parma, Napoli, Alessandria, Varese, Como, Mantova e Brescia.

In sintesi, gli accertamenti hanno consentito di riscontrare che per effetto di alcune operazioni consistite in false fatture, sopravvalutazione del magazzino e contabilizzazione di componenti positivi di reddito fittizi, venivano esposti in bilancio fatti non rispondenti al vero anche attraverso l’interposizione di società amministrate da diverse “teste di legno”.

A seguito di apposita informativa, sono state avviate indagini di polizia giudiziaria a più ampio raggio, coordinate dal dottor Maurizio Ascione, sostituto procuratore alla Procura della Repubblica di Milano, nell’ambito dell’operazione denominata “Consilium”.

Gli approfondimenti eseguiti hanno così rivelato un diffuso e collaudato sistema di frode in base al quale alcune società localizzate nelle province citate emettevano false fatture a fronte di forniture di materie prime in realtà mai avvenute, come accertato dai molteplici controlli incrociati eseguiti anche interessando i Reparti del Corpo competenti per territorio.
I documenti fittizi, confluiti nelle dichiarazioni fiscali, hanno generato per le aziende novaresi costi indeducibili per circa 3,8 milioni di euro e un’imposta sul valore aggiunto indebitamente detratta per oltre 4,5 milioni di euro.

La Procura meneghina, sulla scorta delle evidenze acquisite ha pertanto emesso, fino alla data odierna, appositi provvedimenti di sequestro preventivo per complessivi 1,5 milioni di euro, eseguiti sui conti correnti sociali. Nell’ambito del servizio, sono state denunciate, come riporta una nota stampa della Guardia di Finanza di Novara, all’Autorità Giudiziaria cinque persone fisiche per i reati di false comunicazioni sociali, mendacio bancario e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti nonché segnalate due aziende per la violazione di cui al D.Lgs. n. 231/2001 che disciplina la responsabilità amministrativa degli enti.