Marcia della Pace in centro a Novara: in 300 sfilano per le strade della città

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Sono stati circa trecento i novaresi che, nel pomeriggio di oggi, domenica primo gennaio, hanno voluto aprire l’anno con un passo di pace, prendendo parte alla tradizionale Marcia della Pace promossa dalla Comunità di Sant’Egidio di Novara. Un evento tornato, finalmente, nella sua forma consueta, quella della marcia. Nei due ultimi anni, causa pandemia, l’appuntamento era diventato uno StandUp4Peace, un presidio in centro, lo scorso anno nel cortile del Broletto.

Il ritrovo è stato in piazza Cavour. Da qui la partenza del corteo, composto da bambini, ragazzi, adulti, famiglie. Un corteo colorato che è transitato lungo corso Cavour, piazza del Rosario, via Dominioni e, quindi, arrivo, novità assoluta di quest’anno, nel cortile del Castello. In mano i cartelloni con i nomi di tutti i Paesi che, a oggi, sono ancora in guerra. Una manifestazione che, nel primo giorno dell’anno, ha voluto chiedere con forza la pace in tutto il mondo.

Marcia della Pace 2023 Novara-Da piazza Cavour al Castello – YouTube

Ad aprire il corteo, come sempre, lo striscione “Pace in tutte le terre”. Ad accompagnare la marcia, la banda musicale “Angelo Broggio” di Castelletto Ticino. Nel cortile del Castello, l’evento conclusivo, con le testimonianze, introdotte da Cristina Ticozzi, della Comunità di Sant’Egidio. Le prime a parlare sono state Svetlana e Olga, entrambe cittadine ucraine fuggite negli scorsi mesi dalla guerra e che hanno trovato accoglienza nel Novarese. Sono poi intervenuti un rifugiato dell’Afghanistan, Quadratullah Fikrat e Sennar Rigale, giovane proveniente dall’Iraq, che abita a Ghemme insieme alla famiglia. E’ stata letta da Daniela Sironi, responsabile regionale di Sant’Egidio, la testimonianza di un giovane marocchino, Hassan, che a soli 7 anni è fuggito dall’orfanotrofio di Marrakech e che ora, dopo essere stato accolto, in passato, in una comunità novarese, ha trovato lavoro in una ditta di Cameri. Il giovane, che ora ha 21 anni, non ha potuto essere presente, perché influenzato. Sironi ha poi sottolineato l’importanza della conclusione della marcia al Castello, zona che, un tempo, ha ospitato il carcere di Novara. La marcia si è conclusa con uno scambio augurale tra tutti i partecipanti, preceduto da un minuto di silenzio per tutte le vittime delle guerre ancora in corso nel mondo, ricordate dai cartelloni portati nel corso della marcia.

L’articolo integrale sul nostro settimanale, in edicola da giovedì 5 gennaio 2023 e disponibile anche online, in tutte le edizioni: 

– Edizione Nord: Il Popolo dell’Ossola, l’Informatore del Cusio, il Verbano

– Edizione Centro: L’Informatore di Borgomanero, il Monte Rosa, il Sempione

– Edizione Sud: L’azione, l’Eco di Galliate, il Cittadino Oleggese, il Ricreo