Primo concerto per “La stagione degli affetti” dell’istituto Brera

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Primo concerto, l’altro giorno, per la rassegna concertistica dell’istituto Brera “La stagione degli affetti”. L’appuntamento ha portato il pubblico in un viaggio nel Barocco, tra Italia, Inghilterra e Germania, un viaggio ricco di fascino e sfaccettature.
Gli artisti Fabrizio Brillante al violino, Fabio Bellofiore al violino e alla viola e Davide Cocito al violoncello hanno cominciato l’esibizione sulle note di Antonio Vivaldi, con il Concerto per Violino in Si bemolle maggiore.

Il secondo brano, la “Ciaccona” di Johann Pachelbel, brano originariamente composto per organo, è stato magistralmente trascritto dal Maestro Fabio Bellofiore, il quale ha, giustamente, intuito che potesse essere eseguito anche da un trio d’archi, pur mantenendo la sua originaria bellezza.
Con il terzo brano, il Concerto in Re minore RV 127, il pubblico ha avuto modo di ascoltare l’altro aspetto di Antonio Vivaldi, quello della tonalità minore, mediante la quale il compositore analizza ed esprime le profondità dell’animo così come, nella tonalità maggiore, racconta di felicità e allegria. A seguire, Henry Purcell con le Tre Fantasie a tre voci, brani “insoliti”, i quali esplorano un lato della musica barocca meno conosciuto e immediato, ma ricco di grande bellezza.

Un’altra “Ciaccona”, questa volta di Arcangelo Corelli, ha introdotto il pubblico verso la fine del viaggio, che si è concluso con il brano “La Follia” di Vivaldi, brano che, come nel concerto in Re minore, permette all’ascoltatore una ricerca introspettiva, pur restando nei canoni estetici che il tipo di composizione esige. All’organico di quest’ultimo brano si è unito il chitarrista Marco Dondi, membro del trio “Triesis”.
Un concerto molto apprezzato dal pubblico, il quale ha richiesto ben due bis e si è complimentato sia per la scelta del programma sia, ovviamente, per l’esecuzione fatta.
Una più che degna apertura per la Stagione che porta la città di Novara a conoscere e apprezzare la musica barocca, spesso ed erroneamente sottovalutata, grazie ad artisti capaci di vederne la bellezza e la grandezza.