Renato Vuillermin profeta dell’impegno antifascista

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 «Il teatro all’aperto della Casa del Popolo di via Canobio era gremito. Il testo del discorso, gelosamente conservato da chi scrive, è depositato nell’archivio della Curia novarese. In sostanza Vuillermin intese in quell’occasione riaffermare che l’antitesi tra cattolicesimo e fascismo era netta e sostanziale». Così – sul primo numero del 1984, a 40 anni dal martirio – il senatore Carlo Torelli scriveva sulle colonne del nostro giornale, ricordando un memorabile intervento di Renato Vuillermin a Novara, tenuto di fronte ai giovani dell’Azione Cattolica nel luglio del 1923.

Nel centenario della marcia su Roma lo riproponiamo in un allegato digitale a cura di Paolo Milani e Andrea Gilardoni. Un testo profetico, che indica come fin dai primi momenti, si poteva comprendere quale sarebbe stata la parabola delle camicie nere al potere. Vuillermin pagò senza sconti la sua lucidità politica e il suo coraggio: nel 1943 fu fucilato dai fascisti. Un modo per ricordare come le vicende della Marcia su Roma sono un tuffo nella storia ma non riguardano soltanto le camicie nere in mimetica, con lo schioppo a tracolla. Meglio conoscerle per intero.

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