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Preti come il «buon pastore»: «seducenti», «nutrienti» e «appassionati». È l’invito e l’augurio che il vescovo Franco Giulio ha fatto questa mattina (sabato 11 giugno) ai cinque alunni del Seminario San Gaudenzio ordinati presbiteri: don Giacomo Bovio (di  Bellinzago), don Gianluca Brusatore (della Madonna Pellegrina in Novara), don Alessandro Clementi (di Cameri), don Daniel Corrias (di  Pieve Vergonte) e don Gabriele Tibaldi (di Galliate).

Preti, pastori «belli»

«La parola “buono” nel testo evangelico originale può avere anche altre sfumature. Anzitutto può significare “bello”», ha detto il vescovo commentando il brano del buon pastore del Vangelo di Giovanni. E allora, ha proseguito Brambilla, l’essere «belli» per dei sacerdoti significa essere «seducenti», nel senso etimologico della parola, «capaci, cioè, di farsi seguire, di portare con sé le persone che si incontrano». «Per riuscirci veramente – è stata la sottolineatura – bisogna essere capaci di essere presenti. Di entrare nelle storie, nelle difficoltà e nelle gioie di chi si accompagna». Con due rischi da evitare: «quello di essere “seduttivi”, cioè di legare troppo alla propria persona gli altri. E quello di essere “seduttori”, come purtroppo alcune drammatiche vicende raccontano».

Preti, pastori «buoni»

Poi, il pastore è chiamato ad essere «buono». «Cioè – ha spiegato il vescovo – capace di essere “nutriente” per la vita degli altri: di essere un testimone di vita sacramentale e di annuncio del Vangelo. Oggi troppo spesso questo non avviene. E il grande desiderio di spiritualità delle persone viene colmato altrove, lontano dalla parrocchia». Per farlo «il prete deve anzitutto nutrire se stesso per saper crescere e accompagnare nella crescita gli altri».

Preti, pastori «appassionati»

Infine – è la terza sfumatura di significato – il pastore è «dedito» alle sue pecore, «è un pastore “appassionato”. Lasciatevi anche voi “appassionare” dalle persone che incontrerete. Anzitutto i giovani: amateli, perdete tempo con loro, perché in realtà non è mai tempo perso! E poi le famiglie. Che sono l’umanità che pulsa nella Chiesa. Siate infine appassionati di chi soffre ed è in difficoltà. I poveri, che hanno bisogno di un aiuto materiale, ma non solo. Anche chi vive povertà spirituali, difficoltà spesso nascoste. Siate capaci di amarli, di stare loro vicini».

Le prime messe

A partecipare alla festa in cattedrale con i sacerdoti novelli c’erano l’intera comunità del Seminario e tantissimi fedeli delle parrocchie di origine e di quelle dove in questi anni hanno svolto il servizio da seminaristi e da diaconi. Una festa che proseguirà domani con la celebrazione delle prime messe (qui i programmi e gli orari).

La presentazione di tutti i presbiteri ordinati sabato 11 giugno è sul nostro settimanale, in edicola da venerdì 10 giugno 2022 e disponibile anche online, in tutte le edizioni:

– Edizione Nord: Il Popolo dell’Ossola, l’Informatore del Cusio, il Verbano

– Edizione Centro: L’Informatore di Borgomanero, il Monte Rosa, il Sempione

– Edizione Sud: L’azione, l’Eco di Galliate, il Cittadino Oleggese, il Ricreo