Dolore e cordoglio in diocesi: morto il vescovo emerito card. Renato Corti

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Lutto e cordoglio in diocesi per la morte del vescovo emerito, il cardinal Renato Corti. A darne l’annuncio della scomparsa è stato il nostro vescovo mons. Brambilla, tramite una lettera scritta dal vicario generale, don Fausto Cossalter.

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«Il Vescovo Franco Giulio – si legge nella lettera – con tutta la Chiesa gaudenziana, annuncia con commozione il passaggio alla vita eterna del carissimo vescovo emerito, il cardinale Renato Corti. con commozione il passaggio alla vita eterna del carissimo vescovo emerito, il cardinale Renato Corti

Sua Eminenza – scrive il vicario generale  – è mancato questa mattina, martedì 12 maggio 2020, verso le ore 9, nella casa dei Padri oblati di Rho dove risedeva dal momento in cui aveva lasciato la nostra diocesi.

Coloro che lo hanno amorevolmente assistito, testimoniano della serenità con la quale ha vissuto questi ultimi mesi, fino al momento conclusivo del trapasso. 

Il vescovo Renato si è “consumato” lentamente offrendo tutta la sua vita per la Chiesa; prima nella diocesi di Milano, poi come nostro vescovo e infine da cardinale, chiamato più direttamente a partecipare alla sollecitudine del Papa per la Chiesa universale.

Lo affidiamo commossi e grati all’abbraccio misericordioso del Padre che ora potrà incontrare “cor ad cor” con la Vergine Maria e tutti i Santi nella Gerusalemme celeste». Cordoglio è stato espresso anche dal Santo Padre. (Qui il telegramma inviato al vescovo Franco Giulio)

Mons Corti era nato a Galbiate (Como) il 1° marzo 1936 da famiglia di lavoratori, dopo la scuola elementare, passò ai seminari milanesi, completando progressivamente la sua formazione. Dopo l’ordinazione a prete  il 28 giugno 1959 da mons. Montini (futuro Paolo VI), fu cooperatore parrocchiale all’oratorio di Caronno Pertusella, dal 1959 al 1967. Divenne poi direttore spirituale del collegio arcivescovile di Torna e nel 1969 si trasferì a Saronno con lo stesso incarico e poi come rettore del biennio del corso teologico, dal 1977 al novembre del 1980, quando fu scelto dall’arcivescovo Martini come Vicario Generale.

Divenene vescovo il 6 giugno 1981 e poi presidente della commissione CEI per il clero. In seno alla CEI, successivamente, occupò per un decennio la carica di vicepresidente. La nomina a vescovo di Novara avvenne il 19 dicembre 1990 facendo poi l’ingresso solenne in diocesi il 3 marzo 1991.

La prima omelia ebbe come argomento un detto di Paolo. “Vorrei suscitare in voi il desiderio di camminare sulla via del Vangelo”. In seguito la sua predicazione, documentata dalla Rivista diocesana, sarà abbondante ed avrà particolari inflessioni di stile e di temi a seconda delle persone ed ambienti a cui doveva rivolgersi.

Importanti le sue omelie durante la festa patronale di San Gaudenzio durante le quali si è sempre rivolto alla città, proponendo ai cattolici e agli uomini di buona volontà, autorità politiche municipali e provinciali comprese, problemi e puntualizzazioni su aspetti della vita ecclesiale e civile, che richiedevano attenzione ed intervento. Ha dato importanza alla formazione dei giovani con la Lectio divina, con gli esercizi annuali ai diciottenni, alle famiglie ed ai fidanzati, seguendo la pastorale della famiglia proposta in diocesi.

Un segno del suo ministero fa la visita pastorale iniziata nel 1993, «legata – come si legge sul sito della diocesi – non tanto al controllo burocratico, quanto allo stimolo per coordinare facendo emergere sempre il bene già presente. Al termine di questa, ne compì una seconda per zone pastorali ormai assemblate nella costituzione di unità pastorali.

Dette un contributo a livello di Chiesa universale quale membro della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e non tralasciò di seguire i sacerdoti novaresi impegnati come preti “Fidei donum”in diverse chiese dell’Africa (Burundi, Ciad) o nell’America Latina (Brasile, Uruguay). Compì diversi viaggi per conoscere quelle chiese e per portare aiuti ed incoraggiamenti a nome della Chiesa novarese.

Papa Francesco lo ha creato e pubblicato cardinale nel Concistoro del 19 novembre 2016, al termine dell’Anno Santo della Misericordia, assegnandogli il titolo di San Giovanni a Porta Latina e annoverandolo all’ordine dei cardinali preti.

Appena possibile, comunicheremo le modalità dell’ultimo commiato della nostra Chiesa novarese al suo amato Vescovo emerito Renato.