Arona, sequestrate 2000 mascherine

0
[bsa_pro_ad_space id=2]

Gli agenti della polizia locale di Arona, nei giorni scorsi, hanno sequestrato 2.000 mascherine protettive da un negozio di via Cavour, il Corso, dalle prime informazioni non avrebbero avuto alcuna protezione per il Covid 19. In questo momento, infatti, è massima l’attenzione in città per proteggere la salute pubblica. I controlli vengono effettuati, non solo su chi si muove senza motivo o autorizzazione, ma su quanto quei pochissimi esercenti, autorizzati a rimanere aperti, mettono in vendita. Conferma e precisa la motivazione del sequestro l’assessore alla Sicurezza Tullio Mastrangelo:<Non avevano il marchio CEE e non rispondevano minimamente alle norme di sicurezza e di protezione verso il Corona Virus>. Al momento il materiale è stato depositato in luogo sicuro e, con tutta probabilità, dovrebbe andare distrutto. Gli acquirenti avrebbero dovuto capire anche dal prezzo, troppo esiguo, che non erano idonee a proteggere.  Diciamo che pur di avere una mascherina la popolazione, non solo di Arona, si è accaparrata anche quelle che vengono impiegate dai carrozzieri o dai pittori. La conferma viene dalle ferramenta di Arona, Castelletto Ticino e Borgomanero. Un esercente di Borgomanero, con attività in corso Garibaldi, dice:<Come è scoppiata la pandemia me le hanno comperate tutte in un paio di giorni, anche se erano esclusivamente per verniciatori>.  Ilaria Cornalba, della segreteria novarese del PD, a proposito di mascherine, afferma:<Siamo venuti a conoscenza di una iniziativa dell’Aronese, dove è stata attivata la distribuzione di mascherine, prodotte “in proprio” e con materiale donato per tutte le famiglie. E’ certamente lodevole il fatto che merita la nostra gratitudine e il nostro encomio, ci preme però sottolineare che non sono dispositivi di protezione. Solo quelle prodotte con materiali certificati, seguendo protocolli precisi, anche quelli emanati dalla Regione Piemonte,  possono garantire la protezione alla diffusione del virus. Tra l’altro – prosegue Cornalba – sono state distribuite una per famiglia, va precisato che non possono essere assolutamente scambiate all’interno dei membri dello stesso nucleo famigliare>