Accanto agli anziani sempre: il Telesoccorso e il Telefono Amico

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Settemila chiamate di compagnia da inizio anno agli oltre 200 utenti
iscritti al servizio e 1.650 richieste di emergenza gestite. Sono i numeri registrati dal Telesoccorso, dal primo dicembre 2018 gestito dalla Croce Rossa. Un servizio importante per gli anziani, ancor di più in un periodo
difficile come agosto.

Numeri importanti che evidenzia anche il Telefono Amico, attivo da molti anni al Centro di consulenza famigliare Comoli. In un anno sono 8mila le chiamate ricevute, in forma anonima, al servizio, la più parte da over
75. Chiamate che, ad agosto, registrano una crescita, perché è forte il bisogno d’ascolto di chi resta solo e senza aiuti.

«Delle 1.650 chiamate d’emergenza – spiega Paolo Pellizzari, presidente
del Comitato di Novara Cri – il 4% sono allarmi concreti, dove inviamo l’ambulanza o i Vigili del fuoco; un altro 30% sono chiamate di prova, il restante sono per lo più errori». Attualmente sono 205 gli utenti del Telesoccorso, con un’età media sugli 85 anni, tutti comunque over 75. Un centinaio sono gli utenti a Novara, il restante tra provincia e Valsesia (gestiti anche dalla Cri di Arona). Stiamo pensando – aggiunge Pellizzari – a dare il
via, a settembre, a una campagna per far meglio conoscere il servizio,
che offre tranquillità agli anziani, per far sapere che ci siamo e ampliare il bacino di utenti». Per chi volesse avere informazioni sul servizio e sui costi è disponibile il numero 3385021220 (oppure telesoccorso@crinovara.it).
Fornisce ascolto il Telefono Amico. «Il nostro servizio nasce nel 1984 – spiega Cinzia Bruschi, presidente Ce.No.Vol., associazione che raduna i
volontari del Centro di consulenza famigliare – La nostra missione
è quella di offrire ascolto a chi ci chiama, perché si sente solo o ha voglia di parlare di qualche problema di cui non riesce a parlare ad altri. La garanzia dell’anonimato consente ai nostri utenti di sentirsi più liberi. L’ascolto li tranquillizza e li aiuta anche a vedere più chiaramente la problematica per la quale si sono aperti con i volontari. Quello che forniamo – conclude Bruschi – è un servizio di ascolto e accoglienza. A chiamarci sono molte persone che si sentono sole, molti anziani, ma anche un buon numero di giovani».