“Uno di meno”: polemiche per il commento su Facebook di una docente novarese sul carabiniere ucciso a Roma

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“Uno di meno e chiaramente con uno sguardo poco intelligente. Non ne sentiremo la mancanza”. E’ questo il commento che, da questa mattina, sabato 27 luglio, sta facendo discutere l’intera provincia di Novara e anche tutta Italia. Il commento, postato da un’insegnante novarese, docente in una scuola superiore del territorio, si riferisce alla morte del vice brigadiere dell’Arma, Mario Cerciello Rega, ucciso due notti fa a Roma. Il commento è apparso sotto a un post inserito da altri in un gruppo legato alla città di Novara, un post in cui si voleva ricordare il carabiniere, commemorandone la memoria, con tanto di foto e segno di lutto.

Un commento che, probabilmente postato nella serata di ieri, ha scatenato centinaia e centinaia di risposte indignate, dal “si deve vergognare di ciò che ha scritto” ad altri commenti simili, alcuni più duri, altri più moderati. Nel mezzo anche la risposta dell’insegnante, che ha ammesso di aver commesso un errore molto grave. “Ho commesso un errore gravissimo – ha scritto – me ne sono resa conto appena ho cliccato su invia, ma ormai il danno era fatto. Ho scritto una cavolata, non c’è nulla da dire. Mi sono lasciata guidare dalla sensazione che spesso le forze dell’ordine – sostiene nella risposta l’insegnante – non intervengono quando serve, quando una donna è maltratta o peggio, si muovono solo quando ormai è troppo tardi. E ho scritto – conclude – quell’enorme sciocchezza, senza nemmeno pensare alla vedova e a chi voleva bene al vice brigadiere, una sciocchezza che ho provato a correggere immediatamente con un altro post, ma ormai”. Quindi la docente ha chiesto scusa. “Voglio chiedere scusa a tutti. In particolare a chi era vicino al militare e ora è straziato dal dolore e chiedo scusa all’Arma dei carabinieri e all’Italia intera. Sono stata una stupida”.

Il post che ha dato il là al commento della docente è stato prontamente rimosso, per evitare, probabilmente, ulteriori conseguenze. Certo sono in molti ad aver fatto lo screenshot del commento dell’insegnante, che, poi, per tutta la giornata è rimbalzato sui social, dando il là a ulteriori commenti e arrivando sino a Roma, con considerazioni rilasciate anche del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che scrive: “Un commento vergognoso, vomitevole, ancora più grave perché viene da una insegnante”. Poco prima era intervenuto anche il Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. 

In tanti si sono riversati sull’account della professoressa, che, nel frattempo, aveva cercato di dare una spiegazione all’accaduto. Oltre un migliaio i commenti sino a poco prima delle 16. Poi l’account della docente è stato oscurato o, comunque, l’insegnante ha scelto di togliersi dal noto social.

Alcuni parlamentari del Carroccio hanno annunciato un’interrogazione. Una reazione che, sui social, ha accomunato persone di ogni schieramento politico, una condanna bipartisan. Sul post della professoressa è intervenuto anche il sindaco di Novara, Alessandro Canelli. “Su Facebook ormai chiunque si permette di scrivere qualsiasi cosa. Senza freni – commenta il primo cittadino –  C’è chi addirittura commenta compiaciuta la morte del povero vicebrigadiere Cerciello insultandone la memoria e deridendolo”. Questo l’intervento del consigliere provinciale con delega all’Istruzione, Andrea Crivelli. “Un’insegnante novarese ha commentato l’omicidio del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega con un’espressione oggettivamente vergognosa: «Uno in meno e chiaramente con sguardo poco intelligente. Non ne sentiremo la mancanza». Come Consigliere provinciale delegato all’istruzione, trasmetterò una nota sull’accaduto all’Ufficio Scolastico territoriale e al Ministro Marco Bussetti. I nostri ragazzi non meritano insegnanti così”. Un commento che ha suscitato indignazione anche da parte dei sindacati di polizia.
Scossa dall’accaduto anche Rosanna Lavezzaro, questore di Novara, che, nel tardo pomeriggio di oggi, ha rilasciato una breve nota alla stampa sulla vicenda: “Affido alla stampa queste brevi considerazioni in quanto il mondo dei social non mi appartiene. L’autrice del post in poche righe è riuscita a ferirmi profondamente tre volte. Una prima volta in qualità di Questore della Provincia di Novara che quotidianamente opera affianco dell’Arma dei Carabinieri, a cui mi lega un senso di profonda comunanza e rispetto. Secondariamente in qualità di donna, in quanto speravo che l’animo e la sensibilità femminile, in qualche modo, ci mettessero al riparo da certi scellerati pensieri e, da ultimo, in qualità di madre, perché ritengo che, quantomeno in questa precisa circostanza, la signora abbia fornito al figlio un pessimo esempio. Le scuse sono certamente un atto apprezzabile, ma talvolta sono tardive e quasi mai riescono a cancellare – scrive il questore – l’amarezza suscitata. Resto inoltre molto perplessa anche in relazione al contenuto del secondo post della donna che, in qualità di insegnante, avrebbe ben dovuto prevedere le reazioni e non, come riferito da lei stessa, “non essere in grado di spiegarsele”. Un pensiero particolare quindi rivolgo – conclude Lavezzaro – alla mamma e alla moglie del Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega, alle quali spero venga almeno risparmiata la lettura dello sconcertante contenuto del post”.