Il Calvario di Domodossola che incantò Butlet e Prout

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Grand tour, un nome che evoca alla mente viaggiatori d’un tempo – aristocratici, alto borghesi, poeti, letterati e artisti – che dai paesi d’oltralpe, tra XVIII e XIX secolo, scendono in Italia per compiere il loro Viaggio, quello con la ‘V’ maiuscola. Un viaggio formativo che li avrebbe condotti lungo il nostro paese alla scoperta delle grandi e maestose rovine della classicità, delle più note piazze e dei più famosi edifici del Rinascimento, delle amenità e asperità naturalistiche. A quest’Italia “maggiore”, più celebre e conosciuta, si affianca anche un’altra Italia, solo apparentemente minore, estranea ai più ampi giri, ma capace di attrarre le anime sensibili. È questo il caso del nostro territorio e in particolare di quelle realtà, complesse e affascinanti, che sono i sette Sacri Monti piemontesi, Varallo, Crea, Orta, Oropa, Ghiffa, Domodossola e Belmonte. Luoghi ancor oggi sospesi nel tempo, plasmati a favore della devozione popolare, ove arte, architettura e natura si fondono insieme. Questi percorsi devozionali, costituiti da cappelle entro le quali affreschi e statue a dimensione naturale mettono in scena, come attori su di un palco, la vita di Cristo o della Vergine, sono realtà ben più complesse di quel che potrebbe sembrare. I Sacri Monti infatti hanno saputo rinsaldare e definire i caratteri identitari di più territori, rivelandosi come un vero e proprio fenomeno culturale e artistico di grande respiro. Alla luce di tali premesse, compiamo anche noi il nostro viaggio, il nostro moderno e atipico grand tour, che, di articolo in articolo, ci condurrà alla (ri)scoperta dei sette Sacri Monti piemontesi. Indossiamo dunque le vesti di quei viaggiatori europei e iniziamo questo itinerario da quel “Monte Calvario di Domo d’Ossola su la via dei Svizzeri”, prendendo in prestito le parole del celebre scrittore inglese Samuel Butler, grande estimatore e studioso dei Sacri Monti. Nell’Ottocento infatti, con l’apertura della nuova strada del Sempione, fortemente voluta da Napoleone, Domodossola diviene tappa d’obbligo per numerosi viaggiatori, tra i quali il pittore e incisore anglosassone Samuel Prout (1783-1852), artefice di splendide vedute urbane (compresa quella raffigurante la piazza Mercato di Domodossola).

L’articolo integrale sul nostro settimanale, in edicola da venerdì 18 novembre 2022 e disponibile anche online, in tutte le edizioni: 

– Edizione Nord: Il Popolo dell’Ossola, l’Informatore del Cusio, il Verbano

– Edizione Centro: L’Informatore di Borgomanero, il Monte Rosa, il Sempione

– Edizione Sud: L’azione, l’Eco di Galliate, il Cittadino Oleggese, il Ricreo