La Valsesia apre le porte ai profughi dall’Ucraina

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Cittadini di Kiev trovano rifugio nella metropolitana (Foto (Foto p. Andriy Zelinskyy/SIR)
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Borgosesia apre le sue porte a donne e bambini Ucraini che fuggono dalla guerra: la decisione, presa dal Sindaco Paolo Tiramani e dal suo Vice Fabrizio Bonaccio, arriva a poche ore dall’inizio degli scontri armati, che con evidenza stanno colpendo anche la popolazione civile.

«L’orrore di quanto sta accadendo ci colpisce nel profondo – dicono gli amministratori – l’istituzione comunale non può ovviamente avere un peso nelle trattative politiche, ma certo possiamo fare qualcosa a livello umanitario: abbiamo quindi deciso di attivarci immediatamente per mettere a disposizione le strutture del Comune per le mamme con i loro bimbi, per tutte le donne e i bambini. Abbiamo scritto all’Ambasciata per dire che noi ci siamo, e che offriamo un rifugio sicuro e accogliente».

Contestualmente, Paolo Tiramani e Fabrizio Bonaccio a nome di tutta la Giunta hanno inviato una lettera ai cittadini Ucraini residenti a Borgosesia, mettendosi a disposizione per accogliere eventuali richieste d’aiuto per i loro familiari in patria: «Non si tratta di migranti economici – spiegano Tiramani e Bonaccio – ma di persone che fuggono da un Paese in guerra, ed hanno diritto di essere protetti».

 

In linea con il deputato del territorio, On. Paolo Tiramani, anche il Presidente dell’Unione Montana Valsesia, Francesco Pietrasanta, esprime la massima disponibilità dell’Ente che presiede ad attivarsi per offrire accoglienza a donne e bambini in fuga dalla guerra ucraina.

«Il sostegno umanitario alla popolazione ucraina è fondamentale in questo drammatico frangente – dice Pietrasanta – saputo dell’iniziativa del deputato valsesiano Paolo Tiramani, Sindaco di Borgosesia, ho immediatamente contattato la Giunta dell’Unione Montana ottenendo unanime consenso ad unirci alla disponibilità di accogliere, nelle strutture territoriali, donne e bambini da mettere in salvo».

Il numero di persone che potranno trovare rifugio in Valsesia, dunque, potrà essere consistente, a seconda di quelle che saranno le indicazioni dell’Ambasciata dell’Ucraina, alla quale è stata comunicata la disponibilità ad accogliere coloro che in queste ore, come ci mostrano le drammatiche immagini provenienti dalle zone di guerra, stanno tentando di lasciare con ogni mezzo l’Ucraina.

«Il cuore dei valsesiani è aperto e disponibile alla condivisione – conclude il Presidente Pietrasanta – siamo gente di montagna, abituata alle fatiche e all’accoglienza: sapremo dare protezione a queste persone disperate, fiduciosi che la pace torni presto a regnare in Ucraina e in Europa e loro possano tornare, sani e salvi, nella loro terra».