Sillavengo: preparavano truffe e rapine, in tre arrestati dai Carabinieri

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Si stavano preparando per mettere in atto nuovi colpi, furti, truffe e rapine, quando i Carabinieri, che li stavano monitorando da diversi giorni all’interno di un piccolo appezzamento di Sillavengo, sono intervenuti. Un’operazione che ha portato all’arresto di ben tre persone.

L’operazione è stata condotta l’altro giorno dai militari del Reparto Operativo di Novara del tenente colonnello Sandro Colongo, che hanno fatto irruzione in una zona di Sillavengo utilizzata da alcune famiglie di nomadi di etnia sinti. In questo terreno  erano stati collocati alcuni camper e un prefabbricato utilizzato come cucina comune. I militari sospettavano che quello potesse costituire il luogo di partenza dei raid per commettere furti in abitazione. Furti compiuti tanto con lo stratagemma del finto dipendente dell’acquedotto quanto con il classico metodo della forzatura degli infissi dell’immobile. Furti che, da alcune settimane, con cadenza pressoché giornaliera, venivano registrati nel Novarese e nelle province vicine.
L’attesa dei Carabinieri ha portato risultato, visto che nella mattinata di venerdì scorso i Carabinieri del Nucleo Investigativo (guidati dal tenente colonnello Della Sala) e della Compagnia di Novara (del tenente colonnello Eliseo Mattia Virgillo) hanno fatto irruzione all’interno dell’appezzamento, sorprendendo quattro persone che stavano sostituendo, con altre falsificate, le targhe di una potente Hyunday grigia, già in moto e pronta a partire.

Alla vista dei militari i quattro hanno cercato prontamente di fuggire, ma tre di loro sono stati bloccati dopo una breve colluttazione, mentre il quarto è riuscito a far perdere le proprie tracce.
La successiva perquisizione ha portato al sequestro di numerosi monili in oro (anelli, bracciali, catenine, orologi e perfino alcuni denti in oro), di un tesserino falso di dipendente dell’acquedotto, oltre a diversi attrezzi da scasso, radio ricetrasmittenti, kit per la produzione di targhe clonate e due autovetture con il colore della carrozzeria alterato da una pellicola protettiva applicata per rendere difficoltosa l’identificazione del veicolo.
In manette sono finiti G.I. di 42 anni, S.M. di 36 anni e V.D. di 45, tutti con precedenti penali. Lunedì 8, su richiesta del pubblico ministero Chantal Dameglio, che ha coordinato l’indagine, l’arresto è stato convalidato dall’autorità giudiziaria, che ha disposto l’applicazione della custodia cautelare in carcere per uno dei tre arrestati, per le ipotesi di reato di ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e falsificazione di targhe, mentre per gli altri due è stato disposto l’obbligo di dimora.