Le feste patronali di Fontaneto con mons. Cerrato, vescovo di Ivrea

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Monsignor Edoardo Aldo Cerrato, vescovo di Ivrea, ha preseduto la Messa della solennità di sant’Alessandro domenica 11 agosto nella chiesa parrocchiale di Fontaneto d’Agogna. Accanto l’arciprete don Simone D’Allrara e don Josè Makuntima, sacerdote dell’Angola, studente a Roma attuale in aiuto a don Simone.

La Celebrazione è stata accompagnata dalla splendida Corale don Antonio Merlo, diretta dal maestro Pier Mario Teruggi.

L’ingresso in chiesa dei celebranti è stato accompagnato dai rioni e della frazione di Fontaneto d’Agogna: Sant’Alessandro, San Rocco (che rappresentano il centro), Baraggia, San Martino, Gerbidi, Balchi, Croce, Caccina, Sant’Antonio.

Ai primi banchi gli amministratori comunale con il sindaco Alfio Angelini, e i rappresenti del Comitato festeggiamenti di San Rocco. Fra i presenti anche la mamma di monsignor Edoardo, Teresa Bianco Cerrati, 96 anni.

Don Simone ha espresso al Vescovo i saluti della comunità mentre il prelato ha espresso sorpresa per la vasta partecipazione e la dimostrata devozione a sant’Alessandro e la presenza dello scurolo antonelliano.

All’omelia, soffermandosi sul “giovane” “cristiano” Alessandro ha detto che della sua vita non si conoscono molto dettagli: «Ma un martire e questo basta per dimostrare il suo amore non per un’idea, ma per una persona, Gesù».

Sui tempi correnti, ha osservato che «oggi prevale un pensiero unico: se non la pensi così non sei moderno». Rimangono però fondamentali e non legati a mode valori come «la famiglia, il completarsi a vicenda dell’uomo e della donna».

Durante la Messa è stata celebrato amministrato anche un battesimo a Raffaele, figlio di Patrick Gerardi e di Maggie Zena, componenti il gruppo di famiglia che 41 anni allestiscono il luna park durante le feste patronali fontanetesi.

Monica Duelli, vice sindaco, a nome dell’Amminstrazione comunale, ha espresso il ringraziamento a tutti coloro che sono impegnanti in modo volontario alla realizzazione della festa di sant’Alessandro. Ha ricordato coloro che non possono parteciparvi per malattia ed ha aggiunto: “La festa patronale con i suoi suoni, i suoi odori è scolpita nella nostra memoria più profonda, quella delle cose care che non si dimenticano”.

Al termine, l’omaggio a Sant’Alessandro nello scurolo a lui dedicato.