“Bridge a Scuola”, progetto portato in città dal Circolo Bridge con il Liceo Scientifico Antonelli

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Bridge a al Liceo Scientifico Antonelli di Novara
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Il Circolo Bridge Novara in collaborazione con il Liceo Scientifico Antonelli ha portato anche a Novara il progetto “Bridge a Scuola”, un protocollo d’intesa fortemente voluto da FIGB, CONI e Ministero dell’Istruzione per portare all’interno delle classi medie superiori il gioco della mente per eccellenza. Grazie agli insegnanti federali Riccardo Locatelli e Andrea Mortarotti e all’impegno dei professori, il bridge è entrato in due sezioni delle classi quarte con ottima partecipazione ed entusiasmo degli studenti. Il bridge è un gioco di carte riconosciuto come disciplina olimpica e promuove la socializzazione tra persone diverse per età, sesso, estrazione sociale, educazione e cultura; è regolamentato da norme etiche e pratiche il cui rispetto rappresenta la finalità primaria del gioco, e questo aspetto, specialmente per i giovani è di notevole valore educativo. E’ l’unico gioco di carte ad essere considerato uno sport perché se ci si astrae per un attimo dal concetto di disciplina sportiva come esclusiva attività fisica, di azione e movimento, si può trovare nel bridge tutte le componenti dello sport: rigore, etica, prestazione, competizione, agonismo, confronto, applicazione, studio, allenamento, fatica, sacrificio. Grande soddisfazione del presidente del circolo Alessandro Turco: “Tutte le componenti del gioco, sia teoriche che pratiche, hanno un’assoluta matrice logica, matematica e statistica e ciò impegna il praticante a continui ragionamenti, ne migliora le capacità di concentrazione, di sintesi e di analisi, lo pone di fronte a continui problemi di strategia, ne incrementa le possibilità mnemoniche. Il bridge è sostanzialmente socializzazione ed aggregazione, essendo il suo nucleo fondamentale composto in prima istanza dalla coppia e poi dai quattro giocatori. Diviene quindi indispensabile avere rapporti con gli altri, assimilare abitudini, attitudini, comportamenti, mentalità diversi dalla propria, tutti elementi formativi per i giovani”.