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Coronavirus e animali d’affezione: le linee guida emanate dal Ministero della Salute

Il Ministro della Salute, attenendosi alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità Animale, ha emanato oggi le linee guida per la gestione degli animali da compagnia sospetti di infezione da Sars-CoV2, virus responsabile nell’uomo della malattia respiratoria Covid-19.

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Al momento, lo ricordiamo, non vi sono evidenze scientifiche per sostenere che gli animali costituiscano un veicolo di trasmissione del virus. Tuttavia, si legge nel documento «i pochi dati emersi nelle segnalazioni suggeriscono la necessità di indagare sul ruolo che gli animali da compagnia possano svolgere nell’epidemiologia del virus». Un atto precauzionale e a scopo conoscitivo, dunque, volto a impedire la diffusione di notizie allarmistiche che porterebbero a una immotivata zoofobia con  fenomeni di abbandono e randagismo.

Il documento – trasmesso oggi a Servizi Veterinari e organizzazioni di settore, valutato dal Comitato Tecnico della Protezione Civile ed elaborato da un gruppo di lavoro tecnico-scientifico coordinato dalla Direzione generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari – ha l’obiettivo di fotografare la situazione del Paese e affrontare la gestione di animali in famiglie interessate dall’infezione Covid-19.  Il tutto attraverso un metodo di campionamento che permetta da un lato la valutazione del rischio «senza spreco di reagenti preziosi per la salute umana» e dall’altro la tutela del benessere animale.

I dati presi in esame riguardano: entità di esposizione degli animali domestici a SARS-CoV-2; frequenza di infezione; presenza di malattia clinica negli animali; via e tempistiche di eliminazione virale; coinvolgimento degli animali domestici nella trasmissione all’uomo.

Le linee guida indicano che saranno i servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali a registrare tutte le informazioni utili per la correlazione uomo/animale e i risultati sui test effettuati sugli animali. Agli istituti zooprofilattici che effettueranno i test sarà invece richiesto di segnalare tempestivamente alla ASL, alla Regione e al Ministero della salute gli eventuali casi di positività.

Per ulteriori informazioni visita qui il sito della Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani

Michela Chioso: