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Il Piemonte dice “no” al Governo: nessuna deroga alle chiusure per Coronavirus

Piemonte come la Lombardia: niente deroghe alle chiusure per il Cortonavirus, nonostante l’allentamento reso possibile dalle nuove norme del governo centrale. È il presidente della regione a rendere noto che non ci saranno allentamenti di sorta al regime attuale a partire da martedì quando teoricamente si sarebbero potute aprire, tra gli altri, librerie, cartolerie e negozi con accessori e abbigliamenti per l’infanzia.

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«Oggi – si legge in una nota che fa riferimento alla Pasqua – è un giorno che abbiamo sempre vissuto come una festa e so che per tutti è un grande sforzo continuare a mantenere e rispettare la linea del rigore, ma è l’unico modo per non vanificare i sacrifici fatti finora»

Per fare fronte alle difficoltà che continuano a sussistere in molti settori del commercio il Piemonte promette sostegno ai piccoli negozi «con misure economiche specifiche di risarcimento chi ha subito insieme alla chiusura anche la concorrenza della grande distribuzione» ha detto l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte Vittoria Poggio.

La scelta del Piemonte, oltre che dalla necessità di fare fronte comune con la vicina Lombardia che ha fatto una scelta identica, rifiutando la mini deroga concessa dal Governo, deriva probabilmente anche dal fatto che la nostra regione continua ad essere in ritardo nel rallentamento del contagio.

Dai dati che emergono dal Dipartimento della Protezione civile, a ieri, il Piemonte è oggi la regione con il più alto tasso di crescita percentuale di nuovi contagi, superiore a quello della Lombardia anche se la Lombardia ha un aumento di unità superiore. Oggi il Piemonte fa segnare un tasso di crescita del +4,1%, inferiore solo a quello del Molise che comunque ha un numero irrisorio di casi.

Le scarne e incomplete informazioni fornite dalla Regione, largamente lacunose al confronto di quelle di altre regioni vicine, non permettono di comprendere esattamente che cosa stia accadendo in Piemonte, ma è chiaro che con questi numeri è difficile pensare di allentare qualunque tipo di disposizione restrittiva.

Fabrizio Frattini: