X

Coronavirus, la voce ai ristoranti: il “Crazy Pub” di Arona

Servire i pasti a domicilio è quello che il “Crazy Pub” di via General Chinotto, al numero 50, ad Arona ha messo in campo per andare incontro alle persone che hanno necessità di una cena calda da consumare nell’intimità domestica, dal momento che fuori non ci si può andare. Maurizio Ferretti, il titolare, originario di Nebbiuno, ora residente in città, conduce il locale con quattro/cinque collaboratori da una dozzina di anni «Ci siamo messi in campo per questa emergenza a favore di chi ne ha la necessità, per noi si tratta anche di contenere i danni per la chiusura forzata. Abbiamo iniziato con le cene del venerdì, sabato e domenica, le richieste ci sono ed arrivano non solo da Arona, ma anche dai paesi limitrofi>. Il “Crazy Pub”, un tempo una rinomata paninoteca, si trova nel quartiere Tre Ponti, a due passi dalla sede della Croce Rossa e non lontano dal Palazzetto dello Sport, ora, con la gestione Ferretti, si è specializzato come griglieria, hamburgheria e, appunto pub. Continua il titolare: «Non essendocene molti che fanno questa attività, debbo dire che la clientela non ci manca. Avrei voluto estendere il servizio ad altri giorni dal lunedì al giovedì per essere più vicino alle necessità delle famiglie, in particolare gli anziani, ma al momento mi sono limitato alle serate del fine settimana. Questo anche per non mettere troppo a rischio contagio il personale». Il “Crazy Pub” per questo periodo ha ottenuto tutte le certificazioni amministrative e burocratiche necessarie dall’Asl di Novara e Arona. Sono stati controllati gli alimenti impiegati, i materiali utilizzati e i contenitori che fosse tutto secondo le norme. «Abbiamo superato positivamente le analisi che sono state messe in atto dai tecnici che hanno effettuato il sopralluogo. Il personale che fa le consegne a domicilio è autorizzato a muoversi liberamente, in Arona o nei paesi limitrofi, secondo le richieste che ci pervengono. – Ferretti conclude – L’auspicio è di ritornare in tempi ragionevoli alla fine della pandemia e alla normalità, sia per me, come gestore, sia come datore di lavoro per il personale che mi coadiuva nell’attività». 

Qui l’intervista al ristorante pizzeria Lo Scoglio di Prato Sesia

Qui l’intervista allo chef Gianpiero Cravero del Convivium di Novara

Qui l’intervista al ristorante il Pinocchio di Borgomanero

Qui l’intervista al ristorante Grotto la Dispensa di Mergozzo

Franco Filipetto: