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Sotto stress il Dea pronto soccorso di Borgomanero

L’attività al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Borgomanero stata aumentando di giorno in giorno per malati da covid.

Accanto a loro gli altri pazienti, di  trauma grave, ictus,  sintomi acuti e altro, che necessitano di ricovero o di cure immediate o comunque appropriate.

 

Dal Pronto Soccorso si alza l’appello del direttore, dottor Claudio Didino a tutta la popolazione locale: «Il sistema ospedaliero è sottoposto in queste settimane ad un carico ancora maggiore rispetto a quanto accaduto durante le precedenti “ondate” epidemiche. I posti letti nei reparti di terapia intensiva e subintensiva sono praticamente al limite e il Pronto Soccorso è costretto a richiedere lunghe attese anche ai pazienti per cui è previsto il ricovero. Raccomando con forza di utilizzare questo servizio, indispensabile e vitale, solo quando necessario. Per i codici di bassa intensità (verde e soprattutto bianco) i tempi per l’effettuazione della visita possono essere anche di molte ore. Non siamo usciti dall’emergenza epidemica».

Prima di accedere al Pronto Soccorso la persona è soggetta a pre-triage per stabilire la bassa o alta probabilità di malattia, per cercare di evitare il più possibile che il virus possa diffondersi nell’ambiente ospedaliero ed indirizzare il paziente al percorso no-covid o covid (in caso di tampone positivo). Le persone vengono quindi valutate dal personale infermieristico che assegna loro un codice colore, dal rosso al bianco, in base all’urgenza e alla priorità di intervento.

«La situazione è grave e preoccupante – riprende Didino – e i cittadini devono saperlo: abbiamo bisogno del loro aiuto, che facciano ciascuno la propria parte lavando le mani, mettendo la mascherina, evitando di assembrarsi e di venire in pronto soccorso solo per avere un tampone più velocemente. Aiutateci e aiutatevi a non diffondere il virus e permetteteci di concentrare tutte le nostre forze sui pazienti (ancora troppi) che si presentano con gravi sintomi e con serio pericolo di vita.  In Ospedale stiamo facendo il massimo, ma le nostre risorse non sono infinite».

Servizio sull’Informatore di venerdì 26 marzo.

 

 

 

Gianni Cometti: