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In Assise la ricostruzione della morte del piccolo Leonardo

Un biglietto lasciato sul cancello della casa del piccolo nei giorni successivi la morte

Sono stati ascoltati i consulenti all’ultima udienza, in Corte d’Assise a Novara, per il processo per la morte del piccolo Leonardo. Il bimbo era morto a soli 20 mesi il 23 maggio dello scorso anno, come rilevato dalle indagini, a seguito di percosse. Alla sbarra, con le accuse di omicidio e maltrattamenti, ci sono la mamma Gaia Russo e l’ex compagno Nicolas Musi.

È stato ascoltato in particolare come teste il medico legale, che ha condotto l’esame sul corpicino del bimbo. Il perito ha riferito come il piccolo sia morto per un’emorragia epatica, dovuta a un forte colpo ricevuto al fegato, accelerata da un pneumotorace dovuto a una forte pressione sul torace, che ha causato anche la frattura del bacino del piccolo. Un altro colpo molto forte ha prodotto inoltre un grave trauma cranico. Il corpo, ha aggiunto il medico legale, era  pieno di ecchimosi.

Tra gli altri testi passati in aula anche gli psichiatri che hanno dovuto esprimersi sulla capacità di intendere e volere dei due imputati. Entrambi sono stati ritenuti pienamente in grado di intendere e volere. Sempre gli psichiatri hanno poi descritto le personalità di entrambi. A chiudere la serie di testimoni ascoltati, i periti che hanno condotto gli esami tossicologici. È emerso un utilizzo di sostanze da parte di Musi.

Prossime udienze il 16 e 18 dicembre e, quindi, il 20 e 27 gennaio e il primo e 12 febbraio.

Monica Curino: