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Quali forme di sostentamento per gli enti del terzo settore?

Le esigenze degli enti non profit trovano in parte, qualche risposta con il decreto legge “liquidità”, in attesa dell’emanazione dell’atteso DPCM “aprile” contenente le misure di sostegno per le famiglie e le imprese. Proviamo a capire quali misure del decreto si applicano agli enti del terzo settore (organizzazioni di volontariato; associazioni di promozione sociale; imprese sociali; enti filantropici, enti religiosi civilmente riconosciuti). I temi di interesse seguono sostanzialmente tre filoni: sospensione dei versamenti fiscali e previdenziali, agevolazioni fiscali per le cessioni gratuite di farmaci e misure di sostegno per i lavoratori. Nel decreto per la parte di accesso al credito, non si parla specificamente di terzo settore come beneficiari ma bisogna far presente che nella definizione di piccole e medie imprese, sono però sempre compresi gli enti non profit che svolgono attività economica (fondazioni, associazioni, istituti paritarie) oltre ovviamente alle cooperative e alle imprese sociali, che sono imprese a tutti gli effetti. Si ritiene, quindi, che la manLa mancanza della finalità di lucro non è di ostacolo per accedere ai finanziamenti canza della finalità di lucro non sia di ostacolo alla possibilità di accesso a tali misure da parte del mondo del Non Profit, anche se probabilmente limitato a quelle associazioni ed enti in possesso di partita IVA. Nella tabella vengono riportati le caratteristiche di accesso ai finanziamenti che prevedono un tasso di interesse calmierato, un preammortamento fino a due anni (si pagano in questo lasso di tempo solo gli interessi) ed una durata massima di 72 mesi. Per quanto risulta essere importante l’ammontare della garanzia MCC per i finanziamenti, il 90%, in alcuni casi può arrivare al 100% (per importi fino a 25.000 € o nel caso di interventi di un Confidi), non c’è un automatismo. In altre parole, lo Stato fa da “garante” alla banca ma è essa che decide se finanziare oppure declinare la richiesta, attraverso una valutazione di merito. Altro elemento da tenere presente, è il plafond di impieghi, ovvero la somma totale che ogni istituto bancario vorrà mettere a disposizione per effettuare i prestiti ai propri correntisti per queste misure, dipenderà anche dallo stato di “salute di ogni singolo istituto. Secondo i dati raccolti da Unimprese, a seguito di un monitoraggio a tappeto nei principali gruppi bancari, da parte delle proprie strutture territoriali, dopo due settimane di applicazione del decreto legge liquidità, le erogazioni risultano essere al contagocce. I maggiori problemi riscontrati, vanno dalla complessità delle istruttorie con annessa richiesta di documenti oltre quanto previsto dalle norme e dagli accordi con i fondi di garanzia statali, alla mancanza di procedure e circolari interne in particolare per le operazioni di valore oltre 800.000 euro, sostenute dalla Sace, ancora non avviabili, nella quasi totalità delle banche. Risulta prioritario, prevedere all’interno del DPCM “aprile” uno snellimento delle procedure per l’accesso al credito così come misure di sostegno per le scuole paritarie che ad oggi risultano essere state poco sostenuti rispetto ai fondi destinati alle scuole statali, in particolare per la formazione; molte di esse se non saranno sostenute, non riapriranno all’inizio del nuovo anno scolastico. F

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