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Si è finto addetto dell’Enel, derubando un’anziana di 15mila euro: individuato dalla Polizia

La tecnica è sempre la stessa: alla porta dell’abitazione, sempre di una persona anziana, si è presentato un uomo con una pettorina catarifrangente, che ha detto di essere un tecnico (in questo caso dell’Enel) che doveva fare urgenti lavori.

Una volta in casa ha cagionato una piccola esplosione, mettendo in allarme l’anziana vittima sulla tenuta dell’impianto elettrico e convincendola a mettere tutto il denaro e i preziosi in un sacchetto, da nascondere in un luogo sicuro per non vederli distrutti dal problema elettrico. Dopo che la vittima ha effettuato quanto richiesto, l’ha convinta a recarsi in un’altra stanza per staccare le prese della corrente e ha approfittato per arraffare il bottino – oltre 15.000 euro tra denaro e gioielli – allontanandosi insieme a un complice che lo attendeva a bordo di un furgone.

La truffa è avvenuta qualche giorno fa, lo scorso 3 ottobre, nella casa di un’anziana novarese. Questa volta però le indagini della Squadra Mobile hanno permesso di individuare il ladro, identificato in R.R., 37 anni, sinto piemontese, nato e residente in provincia di Torino, già resosi responsabile di analoghi episodi.

Nella mattinata di ieri, lunedì 8 ottobre, la Squadra Mobile novarese ha dato esecuzione nei confronti di R.R. di un’ordinanza cautelare emessa dal Gip di Novara, che ha disposto l’obbligo di permanenza nel comune di residenza, con il divieto di allontanamento notturno dall’abitazione. La Polizia, visto il recente episodio, tiene a sottolineare di porre la massima attenzione prima di aprire a sconosciuti e fornisce un rapido decalogo: “mai aprire a sconosciuti, anche se si presentano come Forze dell’Ordine; mai far entrare in casa tecnici di varie utenze (gas, acqua, luce, rifiuti urbani), a meno che non siano stati da loro chiamati in precedenza; ricordare che non si possono verificare situazioni (ad esempio mercurio nell’acqua o problemi elettrici) che possono rovinare i risparmi e i ricordi di una vita, ma che sono trucchi finalizzati a portar via tutti i loro averi”.

La Polizia è aperta a prendere parte a incontri con associazioni e comunità finalizzati a spiegare i “modus operandi” dei soggetti che si rendono responsabili di questi reati, che vengono compiuti nei confronti delle categorie che andrebbero maggiormente protette.

Monica Curino: