Gozzano: l’alpino che morì cantando “il testamento del capitano”

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L’alpino che morì cantando “il testamento del capitano”
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Serata tutta dedicata alle “penne nere” quella in programma questo giovedì 21 aprile, in occasione della presentazione del libro di Marco Dalla Torre “Il testamento del capitano Grandi: vita breve di una leggenda degli Alpini”. Trentino di ascendenza, nato e cresciuto a Gozzano fino all’età di 18 anni, poi cittadino di Verona e, infine – ora – residente a Milano si è laureato in Lettere e, da sempre, si è impegnato per la formazione dei giovani. Ha pubblicato libri e saggi su poeti contemporanei e di storia dell’alpinismo. Alpino nel cuore, all’età di 17 anni ha espressamente chiesto di essere arruolato nel corpo delle Penne Nere; ha svolto il servizio nel 3° Reggimento Alpini (1992-93), durante il quale ha partecipato ai primi quattro mesi dell’operazione di peacekeeping Onumoz in Mozambico; è socio dell’Associazione Nazionale Alpini. Edito nel 2021 da Ares, il libro racconta la vicenda del capitano Giuseppe Grandi, nell’infausta spedizione Armir in Russia (1942-1943). Nato a Limone Piemonte nel 1914, con la famiglia si trasferisce poi in Toscana dove si diploma in ragioneria. Vince il concorso per la Regia Accademia di Cavalleria e Fanteria a Modena e matura la scelta di fare l’alpino. Uomo di grande valore, stimato e amato dai suoi militari, è rimasto famoso anche per aver rilanciato, in punto di morte, il canto “Il testamento del Capitano”, intonandolo lui stesso ed esortando i suoi militari a cantarlo con lui in quegli ultimi attimi della sua vita. Nella realizzazione del libro, che racconta episodi di quella spedizione e dell’intelligente e generoso impegno del capitano Grandi, l’autore cita molte fonti autorevoli, da Nuto Revelli a Rigoni Stern, a don Carlo Gnocchi e le propone, mettendosi lui stesso un po’ in disparte, come hanno scritto alcuni commentatori della pubblicazione. Questo nome per noi della diocesi gaudenziana, richiama alla mente il compianto grande vescovo Aldo Del Monte (1972- 1990), pure lui cappellano in quella campagna di Russia, amico del fondatore della omonima Fondazione onlus sorta nel 1952 a Milano, autore del libro “La croce sui Girasoli”, la cui ultima edizione è stata pubblicata nel 1998 da Piemme. Alla serata sarà presente anche l’ingegner Guglielmo Maleci, nipote del capitano Grandi e custode della sua medaglia d’oro e delle sue carte, che conosce Gozzano perché trascorre le vacanze a Soriso. L’evento è promosso dal Gruppo Alpini di Gozzano. Nel corso della serata verrà anche presentato il progetto della nuova baita di Montegrande, distrutta due anni fa da un incendio, e si concluderà con la consegna di una benemerenza dell’Associazione Nazionale Alpini al Gruppo di Gozzano per l’aiuto dato alla gestione del centro vaccinale di Gozzano durante la pandemia. La spilla verrà puntata dal presidente della sezione di Omegna, Giancarlo Manfredi.