Festa dell’Arma dei Carabinieri anche a Novara: quasi 19mila servizi preventivi nell’annata

0
[bsa_pro_ad_space id=2]

Anche Novara ha celebrato, sabato mattina 5 giugno, il 207esimo anniversario della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri. La cerimonia, ancora una volta ristretta a causa dell’emergenza Covid, si è svolta al comando provinciale di baluardo Lamarmora. Qui il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Antonio Renzetti e il prefetto Pasquale Antonio Gioffrè, alla presenza formale di una Guardia d’Onore di Carabinieri in Grande Uniforme Speciale in rappresentanza di tutti i carabinieri della provincia, hanno deposto una corona d’alloro
al cippo dedicato alla “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Arma, onorando i caduti dell’Istituzione.


Anche per quest’anno i Carabinieri di Novara si sono distinti per la loro abnegazione e la dedizione al servizio, in un periodo ancora fortemente condizionato dalle restrizioni provocate dal fenomeno pandemico. Sempre vicina ai cittadini grazie alla capillare presenza delle stazioni carabinieri sul territorio, l’Arma ha fornito il suo determinante contributo nelle attività di controllo connesse alle particolari norme anti-contagio, sempre esaltando la prossimità ai territori con una presenza aderente e
feconda, che è caratteristica propria dell’Istituzione. 
Quanto ai numeri 18.878 sono stati i servizi preventivi svolti sul territorio nell’anno appena trascorso e 251 le persone tratte in arresto perché sorprese in flagranza di reato o in esecuzione di misura cautelare; 2.408 le persone deferite in stato di libertà.
Tra le operazioni più significative il 5 febbraio 2021, i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno arrestato a Sillavengo tre “sinti” sorpresi mentre stavano montando targhe clonate su una autovettura; gli stessi
sono stati anche trovati in possesso di un notevole quantitativo di monili in oro provento di numerosi furti in abitazione perpetrati ai danni di anziani con il metodo del “Falso Tecnico”. L’attività investigativa ha trovato così occasione di ulteriori approfondimenti e, in particolare, il 28 aprile successivo è stato arrestato un italiano di 52 anni, ritenuto il ricettatore delle “batterie” di sinti, captatore di i gioielli e orologi rubati. Nel corso della perquisizione domiciliare, l’uomo è stato trovato in possesso, oltre che di un fucile con la matricola abrasa, di una elevata somma di denaro contante e di orologi e monili in oro; il 7 maggio 2021 sono state eseguite a Carmagnola due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di sinti (padre e figlio) di 51 e 30 anni, ritenuti responsabili di alcuni furti in abitazione ai danni di anziani perpetrati a Novara e in provincia di Varese tra l’ottobre e il dicembre 2020; il 12 maggio sono state eseguite a Vercelli altre ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di due sinti di 52 e 42 anni che, durante una perquisizione, erano stati trovati in possesso di
refurtiva proveniente da furti in abitazione avvenuti tra il 2020 e il 2021 a Borgomanero, Bolzano Novarese, Torino e Asti. I ladri, di queste batterie, si sono presentati gentili, cordiali e sovente hanno usato anche parole dialettali del luogo al fine di rendersi più amichevoli. Talvolta, nel corso dell’approccio criminale al malcapitato, è giunto in aiuto un “secondo uomo”, che si qualificava come appartenente alle forze dell’ordine e veste abiti simili a una divisa. Queste attività hanno concluso l’operazione denominata “Elder”, che si è sviluppata su due distinti filoni d’indagine, uno riguardante i “Sinti” e l’altro volto a reprimere reiterati episodi di furti di preziosi compiuti da bande di soggetti georgiani, operanti, questi ultimi, prevalentemente con l’espediente della “chiave bulgara”.
L’operazione, avviata sin dal maggio 2019, ha nel complesso consentito di arrestare 27 persone, di cui 12 in flagranza di reato, con il contestuale azzeramento di tre batterie di georgiani dediti a furti e di quattro distinti gruppi di “Sinti” che operavano furti ai danni di anziani con la
simulazione del “finto tecnico”. L’attività ha consentito anche il recupero di refurtiva per un valore di circa 1.600.000,00 euro (in larga parte già restituita alle vittime dei reati) nonché il sequestro di immobili e appezzamenti di terreno, acquistati con i proventi dei reati in argomento, per un valore di circa 1.000.000,00 euro.