“Vacine-Day” a Novara: prime dosi inoculate al Maggiore e al De Pagave

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“Vacine-Day” anche a Novara nella giornata di oggi, domenica 27 dicembre. Le prime dosi del vaccino sono arrivate intorno alle 10 da Torino, trasportate dalla pattuglia della Protezione civile regionale, veicolo scortato da Polizia e Carabinieri. Nel capoluogo sono state somministrate all’ospedale Maggiore e all’Istituto De Pagave, la maggiore Rsa per anziani del territorio, struttura particolarmente colpita dal Covid durante la prima ondata della pandemia, quando furono molti coloro che, tra ospiti e personale, contrassero il virus (foto Alessandro Visconti). Si tratta di una prima tranche che anticipa la vera e propria campagna vaccini, che entrerà nel suo vivo nel mese di gennaio.
 
 
Al nosocomio novarese le dosi di vaccino, conservate in un idoneo contenitore a bassa temperatura, sono state consegnate alla dottoressa Alessia Pisterna, responsabile della Farmacia dell’ospedale. Alla farmacia è stato anche consegnato il materiale idoneo alla somministrazione.
Le prime 90 vaccinazioni sono state così inoculate a quanti operano al nosocomio novarese, secondo una programmazione che interessasse tutte le professioni e i volontari. Sono state inoculate al ritmo di 16 ogni ora, a 25 medici, 39 infermieri, 10 oss, 12 tecnici delle ditte esterne appaltatrici di servizi ospedalieri e 4 dipendenti degli uffici amministrativi. «E’ il coronamento di un grande sforzo organizzativo, con la Regione in prima linea, soprattutto in considerazione del periodo prescelto – spiega il direttore generale dell’Aou, il dott. Mario Minola – Le adesioni alla campagna vaccinale sono state molto alte nella nostra azienda da parte di tutti. Per l’Aou di Novara è un privilegio essere stati scelti per questa prima giornata, l’inizio di un percorso che riprenderà già nei prossimi giorni». Non solo. «Dal mio punto di vista, come medico igienista e infettivologo prima ancora che come direttore generale – aggiunge Minola – non ho mai avuto dubbi: ritengo che i vaccini siano stati una delle più grandi scoperte di ogni tempo in campo medico. A maggior ragione contro questa epidemia».
 
«Le dosi – spiega la dottoressa Pisterna – ci sono state consegnate a temperatura di frigorifero, a differenza delle successive che arriveranno a -80 gradi. Quelle di stamattina sono state mezz’ora a temperatura ambiente
e poi diluite. Lavoriamo a multipli di 5, perché da ogni flaconcino allestiamo 5 dosi di vaccino, sotto cappa, in ambiente sterile e poi le portiamo al punto vaccinale». Tra i primi a sottoporsi a vaccinazione al Maggiore proprio Minola, come anche i responsabili di Pronto Soccorso e Rianimazione, Gian Carlo Avanzi (anche rettore dell’Università del Piemonte Orientale) e Francesco Della Corte.
Si è poi giunti al De Pagave, dove l’inoculazione del vaccino è iniziata poco dopo le 12. Tra i primi a essere vaccinati Umberto Taddia, presidente del Consiglio d’Amministrazione, e Ilaria De Marco, giovane fisioterapista, al lavoro al De Pagave proprio da febbraio, da quando è esplosa la pandemia. Taddia: «Reputo il vaccino una forma di cautela da adottare. Per questa ragione sono molto tranquillo e ho deciso di farmi vaccinare». De Marco: «appena c’è stata la possibilità di aderire alla vaccinazione – spiega – ho fornito il mio consenso. Non ho avuto alcun dubbio. E’ la sola strada, quella del vaccino – aggiunge – per sconfiggere questo virus, sia per noi sia per gli ospiti della struttura. Mi sembrava giusto. Lavoro al De Pagave da febbraio, da quando c’è stata la prima ondata. Non è stata una bella esperienza vedere gli ospiti che si ammalavano e morivano. Tra gli ospiti c’è chi ha subito aderito e ha ben accolto la vaccinazione, mentre altri anziani, quelli sopra ai 90-95 anni – aggiunge – sembrano più scettici». Al De Pagave, come sottolinea il dottor Giovanni Anchisi, direttore sanitario della struttura, «sono stati 45 i vaccini distribuiti tra operatori e ospiti. Un numero contenuto perché si è dovuto optare solo tra persone che non avevano contratto il virus».
Presenti all’arrivo delle dosi del vaccino e all’intera giornata di “V-Day” a Novara, l’assessore regionale alla ricerca sul Covid, Matteo Marnati, che ha definito questo momento di avvio della campagna di vaccinazione contro il Covid come un «momento storico», il sindaco Alessandro Canelli, l’assessore comunale alle Politiche sociali, Franco Caressa, il vicepresidente del gruppo Lega Salvini Piemonte, Riccardo Lanzo, il presidente dell’Ordine dei Medici di Novara, Federico d’Andrea, il consigliere regionale Domenico Rossi, il coordinatore Covid dell’assessorato regionale alla Sanità, Gianfranco Zulian, la direttrice dell’Asl Novara Arabella Fontana, il consigliere comunale Arduino Pasquini. Fontana, rispondendo a una domanda dei giornalisti su quanti abbiano aderito alla campagna di vaccinazione nel personale delle Rsa del Novarese (un dato piemontese rileverebbe una significativa tendenza, tra gli operatori socio-sanitari e gli infermieri, a non procedere alla vaccinazione): «Alla scorsa settimana avevamo un’adesione del 75% come Asl. Mancavano ancora alcune Asl, ma la risposta è stata positiva. Occorrevano ancora alcune informazioni da fornire. Ma sono sicura che, con l’avvio della campagna vaccinale, questo numero crescerà. Anzi sono certa che già questa settimana la percentuale sia salita rispetto al 75% della scorsa settimana».
Le prime vaccinazioni al De Pagave sono state somministrate, come rileva l’Asl, da un team composto da medici (Edoardo Moia, Gianmarco Ventura, Ermanno Zorzoli), infermieri (Raffaella Martinez, Rossella Pepe, Maria Godio) e personale amministrativo (Davide Fittabile). Presente il direttore del distretto Urbano di Novara, Mario Esposito. «Una pandemia – ha riferito il sindaco – che ha messo e sta mettendo tutti a dura prova. Oggi sono stati effettuati i primi vaccini all’Ospedale Maggiore di Novara e all’Rsa De Pagave: un momento di svolta che ci auguriamo possa consentirci di uscire presto da questa emergenza. Nei prossimi giorni, cominceranno ad arrivare in maniera continuativa forniture più consistenti di vaccini che prioritariamente dovranno essere somministrate a operatori sanitari e socio assistenziali, ad anziani over 80 e a determinate categorie di persone e lavoratori più esposti ai rischi di contagio, come ad esempio gli operatori del mondo della scuola. Sarà fondamentale riuscire ad organizzare in maniera rapida, funzionale e sicura la logistica legata alla somministrazione degli stessi in modo tale da arrivare nel più breve tempo possibile a vaccinare il maggior numero di persone. Per tale motivo da domani cominceremo insieme alle autorità sanitarie locali a organizzarci per questo scopo». Il consigliere Rossi: «Ho voluto essere presente al Maggiore e al De Pagave per il Vaccine-Day per sottolineare l’importanza di un gesto di responsabilità. Oggi, per tutti noi, comincia il 2021, anno in cui dovremo lasciarci alle spalle questa terribile esperienza del Covid-19».