Una speranza per Djalali: rimandata per la terza volta l’esecuzione

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Ancora una speranza per Ahmadreza Djalali, il ricercatore svedese-iraniano condannato a morte in Iran. Djalali, 49 anni, aveva lavorato negli anni passati al Crimedim dell’Università del Piemonte Orientale di Novara. E sono proprio i colleghi del Crimedim a dare la notizia del nuovo rinvio, il terzo, dell’esecuzione del ricercatore. I colleghi chiedono anche l’aiuto di tutti per continuare a lottare per la sua liberazione.

Djalali è nel braccio della morte del carcere di Evin. E’ la terza volta, come detto, che la pena viene sospesa e questo apre certo uno spiraglio di speranza per la sua liberazione. La scorsa settimana si è svolta una maratona accademica internazionale di 25 ore, organizzata proprio dall’Università del Piemonte Orientale, per chiedere la sospensione della condanna e la liberazione di Djalali.