Omicidio del piccolo Leonardo, parlano i famigliari dei due imputati

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Nuova udienza, nella giornata di oggi, mercoledì 25 novembre, davanti alla Corte di Assise di Novara, per l’omicidio del piccolo Leonardo Russo, morto per le percosse a soli 20 mesi il 23 maggio dello scorso anno. Alla sbarra ci sono la mamma Gaia Russo e l’ex compagno Nicolas Musi.
Come testimoni sono stati ascoltati la zia di Gaia Russo, i genitori affidatari di Musi e la pediatra del piccolo Leo.
“Vedevo in difficoltà Gaia – ha riferito la zia – ma non ho sospettato mai maltrattamenti. Pensavo fosse solo condizionata da Nicolas”. Una ragazza fragile, dunque, ma che, pur se in difficoltà, voleva dimostrare di potercela fare da sola. “Mia nipote era cambiata – ha aggiunto – da quando aveva cominciato a frequentare Nicolas. Non si faceva trovare, mi sembrava che fosse controllata proprio da lui. Non riuscivamo più a vederci come prima. Era in difficoltà nel gestire Leonardo, ma solo perché troppo giovane”. La zia, che in udienza ha escluso che i maltrattamenti fossero opera della nipote, si era recata in Questura. Voleva segnalare che c’era qualcosa che non andava. Un fascicolo fu aperto, ma il piccolo morì qualche giorno dopo.

I genitori affidatari di Musi hanno delineato la personalità del giovane, difficile da seguire e con sbalzi repentini di umore. Ascoltati anche la madre, il fratello e la zia del giovane. La pediatra ha raccontato come il piccolo apparisse ben curato, aggiungendo come, nell’occasione in cui le riferirono che il bimbo era caduto nella doccia, il fatto non parve sospetto. Prossime udienze l’11, il 16 e 18 dicembre.