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Addio a don Tito Santamaria, una vita nel segno della spiritualità lourdiana

Una vita intera dedicata all’annuncio del Vangelo, alla chiesa novarese e all’attenzione ai malati, nel segno fortissimo della spiritualità lourdiana. E’ mancato nella giornata di oggi don Tito Santamaria, 98 anni, che risiedeva nella parrocchia della Madonna Pellegrina, dove la notizia, diffusasi nel pomeriggio, ha suscitato grande cordoglio.

Don Tito era nato il 7 gennaio 1922, a Caltignaga. Ordinato dal vescovo Leone Ossola nel 1946, ha vissuto i primi anni di sacerdozio come coadiutore a San Martino in Novara. Dal 1953 al 1959 è stato parroco al Torrion Quartara, per assumere poi, sino al 1975, la guida della parrocchia di San Michele all’Ospedale Maggiore in Novara.

Da quell’anno, è diventato vicario parrocchiale della Madonna Pellegrina, incarico che ha mantenuto sino al 1996. Divenuto quiescente è poi rimasto a risiedere in parrocchia, proseguendo il suo ministero in supporto agli altri sacerdoti, sino ad oggi.

Anni che lo hanno visto essere animatore e coordinatore delle attività dell’Oftal, associazione della quale è stato anche presidente diocesano e assistente nazionale.

«Sono innumerevoli i pellegrinaggi che ha guidato e tanti i malati, i pellegrini, le dame e i barellieri che ha accompagnato a Luordus e in molti altri santuari – dice il vicario episcopale per il clero e la vita consacrata don Gianluigi Cerutti -. Il nostro presbiterio lo ricorda con gratitudine e affetto, uniti all’ammirazione per la lucidità e vivacità che ha mantenuto sino all’ultimo. In particolare nel servizio ministeriale che ha prestato nella comunità della Madonna Pellegrina, dove si è dedicato con cura speciale alle confessioni. Siamo certi che la Vergine Maria cui era intensamente devoto lo accoglierà non più in un santuario costruito da mani di uomo, ma nella Casa del Padre».

Lunedì 21 settembre, alle ore 21 ci sarà la recita del rosario nella chiesa parrocchiale della Madonna Pellegrina in Novara, dove sarà celebrato il funerale martedì 22 alle ore 15.

  

  

Andrea Gilardoni: