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Novara, “viaggio” al Mercato Coperto dopo la riapertura tra ripartenza e difficoltà

Dal 20 maggio a riaprire completamente anche i mercati compresi i generi vari. Tanta la voglia di ripartire ma anche le difficoltà da affrontare come ci spiegano i commercianti del Mercato Coperto di viale Dante. «Da parte del Governo praticamente l’aiuto è stato pari a zero – ci spiega Simonetta Cornara che ha un banco di calzature -. Ringrazio piuttosto il sindaco per la sua vicinanza. C’è voglia di ripartire e di non arrendersi. Certo non sarà semplice anche perché molte persone non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione o non hanno più il lavoro». «Perché permettere così pochi ingressi in un mercato così grande?» E’ la domanda che si pone Maria Grazia Cavallari che ha un banco di calze, corsetteria, intimo e costumi -. Abbiamo perso completamente una stagione nonostante questo voglio comunque crederci ancora». Dario Curti, specializzato in tappeti e in tovaglie vuole cerca di essere propositivo: «Le sensazioni sono buone resto fiduciosi perchè la gente penso abbia voglia di ricominciare una vita normale. Fa piacere che lcuni clienti mi abbiano telefonato per sapere come stavo e per conoscere i tempi della ripartenza». Claudio Saraceni non nasconde le difficoltà: «C’era voglia di ripartire pur con tutte le accortezze. Lo Stato ci ha un po’ abbandonato, non ha tenuto conto del settore. A parte i primi 600 euro non è arrivato nient’altro. Ci siamo rivolti anche in banca come ha detto il Governo ma non abbiamo ancora risposte». «Speriamo che la gente ritorni – afferma Rosalba Niboldi -. La voglia di tornare a lavorare è talmente tanta che sembrava come il primo giorno di scuola». Antonietta Centrella ha un banco di frutta e verdura. «Abbiamo lavorato molto con il take away – spiega -. Ora è diminuito e l’afflusso della gente è ancora troppo basso. Spero che le persone si ricordino del servizio offerto. Se si vuole mangiare bene bisogna venire da noi». «Stiamo riprendendo con il lavoro interno mentre le consegne stanno calando – conferma Alessio Zaffaroni che con la famiglia ha un banco di carne -. Speriamo che vengano tolge alcune limitazione». Massimo Volontè ha un banco di carne di cavallo: «Siamo sempre stati aperti per dare un servizio alle persone. Gli ingressi non sono molti con queste restrizioni». Infine il commento di Manuela Bergamelli che ha due banchi, uno di pane e uno di salumi: «Non è stato un periodo semplice anche se devo dire che il take away ha funzionato. Inizialmente c’era paura tra le persone e molti non sapevano se il mercato fosse aperto. Ancora oggi riceviamo fortunatamente richieste di ordini a domicilio, il lavoro è distribuito in modo diverso rispetto al passato. Credo però possa essere trasformato in un punto di lancio, un treno da non perdere. Inoltre abbiamo mantenuto gli stessi prezzi per star vicino alla clientela».

Marco Cito: