“Proteggiamo le nostre aziende”: a Quarona 500 test sierologici rapidi sui lavoratori di 9 aziende locali

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“Proteggiamo le nostre aziende”: questo il progetto che è stato promosso dal Comune di Quarona, in collaborazione con Fondazione Valsesia e il Comitato di Borgosesia della Croce Rossa. Sabato 16 maggio nel salone Sterna sono stati effettuati circa 500 test sierologici rapidi su dipendenti di nove aziende locali, che hanno deciso di sottoporsi volontariamente alla prova. A occuparsi dei prelievi sono stati i volontari della Cri e da medici autorizzati dell’Asl, i quali hanno verificato se i lavoratori fossero per caso entrati in contatto con il virus Sars-CoV2, che provoca appunto il Covid-19 o se fosse ancora contagioso o negativo.

“In caso di risultato positivo al test” ha dichiarato il sindaco di Quarona Francesco Pietrasanta “gli operatori hanno proceduto ad effettuare il tampone, messo a disposizione dalla Fondazione seguendo le procedure imposte dall’Asl. L’iniziativa si è svolta nel massimo rispetto delle indicazioni date dall’Asl Vercelli e dalla Regione Piemonte, che ritengono non opportuno diffondere tra privati cittadini questo tipo di verifica sanitaria, ma agevolare le realtà aziendali per la tutela della salute sul luogo di lavoro”. La finalità del progetto ha avuto il duplice obiettivo da un lato: aiutare le aziende rispetto agli adempimenti sulla sicurezza dei lavoratori e sulle responsabilità del datore di lavoro, che proprio negli ultimi tempi si sono appesantite, chiedendo un’ulteriore sforzo economico per aziende già in enorme crisi per la situazione. Dall’altro è stata l’occasione per far conoscere la fondamentale importanza di Fondazione Valsesia, che mette in campo le sue risorse per rispondere concretamente alle problematiche che emergono nella nostra valle.

“Ci troviamo oggi in una situazione di emergenza sanitaria a livello internazionale” ha concluso “che presto andrà nella direzione della crisi economica per molte famiglie e aziende italiane. Come amministrazione riteniamo che scaricare sugli imprenditori il problema del presunto contagio in azienda come infortunio sul lavoro rappresenti una follia alla quale va immediatamente posto un freno. Si rischia di far spendere milioni di euro in cause civili e penali e di affossare le nostre aziende. Chiediamo che il Governo non perda tempo e trovi una soluzione come chiesto a gran voce dagli esperti”.