Novara calcio guarda al futuro, tra promozione e riforma

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Il Novara calcio, guarda al futuro con ambizione. A confermarlo è il patron Maurizio Rullo durante la trasmissione di RaiSport Csiamo sul web!

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L’Obiettivo resta quello di puntare in futuro alla promozione? «Assolutamente sì» è la risposta del patron che racconta la sua drammatica esperienza del Coronavirus che lo ha costretto a circa un mese e mezzo di ospedale di cui quindici giorni in terapia intensiva.

Presente in trasmissione il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli.

A Rullo è stato chiesto anche del futuro dell’allenatore Banchieri. Resta? «Per il momento non abbiamo ancora deciso nulla, stiamo decidendo in questi giorni».

Com’è cambiato il calcio e la situazione del Novara a causa dell’emergenza Covid 19?

«Siamo neofiti nel calcio avevamo programmato un programma in un certo modo ma nessuno ha potuto rispettare i propri programmi – ha detto Rullo -. Noi avremmo voluto giocare i play off ovviamente solo in sicurezza ancor di più considerando quello che ho passato: non vorrei che nessuno lo vivesse».

L’assemblea dei club di Lega Pro ha fatto le sue proposte che arriveranno in Consiglio Federale, in particolare quella del blocco del campionato e della promozione delle prime dei tre gironi. Decisamente più discussa la questione riguardante la quarta promozione.

«Ribadisco, in sicurezza avrei preferito giocare almeno i play off – prosegue Rullo -. Questo per promuovere la quarta squadra con il merito sul campo . Abbiamo anche messo a disposizione il centro sportivo Novarello e anche altri hanno fatto come. Forse avrebbero dovuto votare la decisione in questo senso solo le squadre al momento dentro ai play off»

«Questo non è possibile in quanto non è previsto da nessuna normativa – ha sottolineato Ghirelli, che ha avuto parole di grande vicinanza al patron azzurro per la situazione delicata che ha vissuto -. Partiamo da un elemento, siamo tutti d’accordo che sarebbe stato bello giocare ma la scelta riguarda la salute e questo va al primo posto. Voglio ricordare si è deciso di interrompere il campionato il 21 febbraio. Se il campionato non finisce non c’è possibilità di trovare un accordo in Italia, gli interessi sono diversi, non c’è una soluzione che accontenti tutti. Il fatto di aver messo a disposizione Novarello l’ho ritenuta una proposta interessantissima nel caso in cui si fossero giocati i play off».

«Se i 60 medici mi dicono che non ci sono le condizioni sanitarie sfido chiunque a dire il contrario» ha detto ancora Ghirelli.

«Il blocco delle retrocessioni? Abbiamo ragionato su vari fronti e anche che specialmente in alcuni gironi la differenza è talmente piccola che si apre il problema di contenzioso, da qui la scelta di bloccare le retrocessioni. Sottolineo che è giusto prendere le 9 vincenti dalla serie D, non è mai stato in discussione».

A settembre la situazione sarà tanto diversa? «Abbiamo il tempo per organizzarci – afferma Ghirelli -. L’evoluzione della scienza con farmaci più testati di oggi, perdita della virulenza e solidità delle analisi».

Ghirelli parla poi delle rivoluzioni di cui si parla nell’ultimo periodo, in particolare della B a due gironi da 20 squadre. «Parlare di riforme è giusto, tutte le soluzioni sono possibili ma non partendo dai numeri. Quattro anni fa abbiamo riformato la serie C passando da 90 a 60 squadre non abbiamo risolto. Dobbiamo ragionare a sistema per vedere la mission: quali le risorse economiche e le regole poi si può ragionare sui numeri. I presidenti hanno fatto un sondaggio ed è scaturita un’ampia maggioranza per apportare riforme, noi siamo pronti, si potrebbe affrontare già ora se il presidente Gravina avesse il potere di farlo. Una C d’eloite da 20? 40 squadre sarebbero praticamente in c2, avete idea di quanti ricorsi ci sarebberi? Credo sia necessaro che le Leghe si siedano intorno ad un tavolo».