Don Salvatore Gentile e don Angelo Porzio: non sentirsi soli, colmando le solitudini degli altri

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Abbiamo sentito la voce di alcuni sacerdoti della nostra Diocesi in questo particolare momento: i legami della comunità che non si sciolgono.

Di seguito l’intervista a don Salvatore Gentile parroco della Valsermenza e don Angelo Porzio parroco di Cellio.

«In questo periodo ho cercato di esser ancor più vicino alla comunità, costantemente alla ricerca di messaggi di speranza per superare i momenti difficili». Per don Salvatore Gentile, parroco della Valsermenza, la chiave vincente per affrontare queste settimane sono stati i colloqui telefonici, per non interrompere i contatti con i parrocchiani, perlopiù anziani. «Particolarmente utili sono stati anche i messaggi scambiati con Whatsapp in cui è emersa la necessità di parole di conforto. Celebro la messa ogni giorno, a porte chiuse, nella mia abitazione di Rimasco, mentre il triduo pasquale è stato celebrato nella chiesa parrocchiale alla presenza dei soli diaconi. Fortunatamente nella nostra Valle non abbiamo riscontrato particolari problemi. Non ho avvertito nemmeno difficoltà di natura economica da parte della gente, a parte il distanziamento sociale. Si tratta infatti di famiglie che vivono grazie all’artigianato e all’allevamento degli animali, un’attività che hanno dunque potuto proseguire nonostante le restrizioni». I parrocchiani non hanno esitato a far sentire la loro vicinanza a don Salvatore, considerandolo da sempre un punto di riferimento importante. Il parroco ha infatti sempre cercato di portare avanti la sua attività pastorale coinvolgendo i giovani e instaurando una buona collaborazione con le associazioni locali. «Soprattutto nelle persone anziane ho avvertito un senso di solitudine – ha proseguito – che ho cercato di colmare. Del resto stiamo vivendo tutti una situazione anomala, un’esperienza dunque che ci insegna come la vita presenta talvolta delle fragilità. Questa dovrebbe essere l’occasione per rivedere le proprie abitudini e per riscoprire i valori importanti dell’esistenza, all’insegna di una solidarietà più vera».

Anche don Angelo Porzio, parroco a Cellio, si è attivato per raggiungere la comunità, cercando di mantenere un contatto anche se “a distanza”. Il sacerdote celebra la messa alle 10 tutti i giorni, a porte chiuse, nella chiesa parrocchiale, con l’auspicio di superare al più presto questi momenti difficili. «I parrocchiani mi telefonano sempre e non mi hanno mai fatto sentire solo – ha proseguito -. Non potendo andar a trovare personalmente gli anziani li ho contattati, per dar loro un messaggio di speranza per il futuro. Ogni giorno siamo messi a dura prova, ci pare di non avere i punti di riferimento per andare avanti, ci mancano i contatti sociali. Dovremmo forse cercare di sfruttare questo periodo per dedicarci alla riflessione, per ripensare maggiormente a noi stessi e al vero senso della nostra esistenza. Ne usciremo sicuramente più rafforzati interiormente e potremo ripartire con rinnovata energia».