I vescovi piemontesi: riscoprire lo spirito di unità del 25 aprile e del 1° maggio

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«Affrontare i problemi da solo è l’avarizia, affrontarli tutti insieme è la politica». Un messaggio di unità, pur nelle differenze di opinioni e di vedute, di fronte ad una sfida per il Paese che per drammaticità e portata ricorda da vicino quelle affrontate dalle passate generazioni. Ha scelto le parole di don Lorenzo Milani la Commissione per la Pastorale sociale e del lavoro della Conferenza episcopale di Piemonte e Valle d’Aosta in un messaggio a cavallo tra il 25 aprile e il 1° maggio di questo anno segnato dall’emergenza coronavirus. «Mai come oggi c’è bisogno di un momento di unità del Paese in vista di quella ricostruzione morale, economica e sociale che si renderà necessaria – scrive la Commissione -. Ecco perché la festa della Liberazione in questo 75° anniversario avrà un valore diverso e forse più simbolico di tutte le altre». La sottolineatura è quella per i tanti, soprattutto giovani, che hanno scelto di non dimenticare le due ricorrenze. «Vediamo che nelle nostre città tanti giovani e gruppi si stanno mobilitando sia per il 25 aprile come per il 1° maggio invitando a partecipare attraverso quei mezzi, i social, di cui sono competenti. A loro, i giovani, sentiamo di esprimere la nostra fiducia e la nostra collaborazione per un presente prossimo e futuro diverso». E, allora, uno sguardo al domani che non può prescindere da quello al passato e alla generazione che lo ha vissuto. «Una società futura – sostiene la Commissione regionale – da costruire con la stessa serietà e lo stesso coraggio che accompagnarono quella generazione straordinaria che ora sta, con tanta sofferenza, pagando più di tutti per la pandemia». «Papa Francesco – continua il messaggio – ci ha ricordato che ‘siamo tutti sulla stessa barca’ e che bisogna remare nella stessa direzione, verso una società dell’uguaglianza e della solidarietà. Distanti gli uni dagli altri ma uniti, commemoriamo insieme queste due ricorrenze così importanti a cui dobbiamo tanto: la Repubblica, la sua fondazione Costituzionale e sociale, politica, civile e culturale, i diritti, la nostra libertà». A.G