Gozzano calcio, il ds Casella: «Ad oggi impensabile iniziare il campionato»

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Riprendere il campionato di serie C? Ad oggi le condizioni non ci sono. E’ questo il pensiero del direttore sportivo del Gozzano Calcio Alex Casella.

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«Abbiamo analizzato le normative del prospetto presentato dalla FIGC per poter giocare. Ebbene per una realtà come la nostra sono inapplicabili, come lo sono per almeno cinquanta società di Serie C su sessanta. Se volessimo provare a giocare seguendo quei protocolli rischieremmo seriamente di non avere le possibilità pratiche di applicarli. E se un giocatore o un dirigente si ammalassero il presidente ne risponderebbe sia civilmente che penalmente. A oggi è infattibile iniziare in Serie C con quei protocolli. Se vogliamo invece spostare il discorso a settembre, cioè su una nuova stagione, è chiaramente tutto aperto. Magari le cose saranno cambiate, la situazione sarà migliorata o sarà trovato un vaccino. A mio avviso anche in Serie B non sono più di cinque o sei le società in grado di rispettare i protocolli».

Cosa dovreste fare per rispettarli che non è praticabile per una realtà piccola?

«Chi non ha un centro sportivo suo dove isolare la squadra dovrebbe andare a prenderne uno in affitto. Noi dovremmo mettere tutti in albergo a Gozzano, dire alla proprietà di non fare entrare nessuno, tutto il personale fare i tamponi, con costi esorbitanti. Anche per rispettare la distanza di un metro e mezzo tra un ragazzo e l’altro negli spogliatoi ci vorrebbero ore solo per prepararsi ad iniziare l’allenamento viste le dimensioni delle nostre strutture. Insomma non sarebbe assolutamente possibile».

Da un punto di vista sportivo se non si finisse il campionato avete idea di cosa succederà?

«Dalle notizie in mio possesso non credo il Gozzano rischi di essere retrocesso sulla base della classifica attuale, Mancano troppe partite. Noi siamo a sei punti dalla salvezza diretta e undici partite da giocare: con 33 punti a disposizione può succedere qualsiasi cosa. Credo prevarrà il buonsenso e nessuno si prenderà mai la responsabilità di far retrocedere una squadre su queste basi. Tutti i presidenti hanno problemi seri e se anche le aventi diritto a disputare la C 2020/21 fossero 69 – caso limite che vede nel conto 56 reduci dalla C di quest’anno, 4 retrocesse dalla B e 9 neopromosse dalla D – penso che si raggiungerebbe a malapena l’organico standard di 60 squadre».

Il Gozzano potrebbe avere grossi problemi a riprendere quando sarà il momento?

«La nostro fortuna è di essere una realtà snella. Io con due telefonate mando gli addetti al campo, tre persone, che in un paio di giorni mi rendono possibile ripartire. Invece rimettere in moto un centro sportivo grande richiede una decina di dipendenti e molto tempo. La nostra struttura, pur permettendoci di sostenere un campionato di C è rimasta agile come quella di una società di D, con costi di gestione molto più bassi. E la minore incidenza dei costi fissi ci permette di far ripartire la macchina con più facilità rispetto a realtà con bilanci molto maggiori dei nostri».

Quindi pur nel momento difficile sulla piazza di Gozzano c’è fiducia e la determinazione ad essere pronti per ripartire agli stessi livelli attuali. Se ne saprà di più dopo la riunione della Lega Pro il prossimo 4 maggio.