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“Sabato mattina alle nove”: il nuovo libro di don Angelo Nigro e Simone Falcone

Don Angelo Nigro e Simone "Steven" Falcone, autori del libro

«Un pensatore che sa parlare di Gesù con schemi diversi». La definizione è di Simone Falcone, coautore con don Angelo Nigro de “Sabato mattina alle nove”, volume fresco di stampa, edito da Alberti di Intra.

La definizione, contenuta nella prefazione del libro, è diretta proprio a don Angelo. È lui, nel suo stile, il protagonista indiretto di quest’opera.

Questa volta don Angelo si è superato. Ha aperto una finestra sul mondo, dialogando la mattina del sabato, puntuale alle nove, con il giovane Simone in arte “Steven”.

Nasce così l’ultima parte di questo libro. «Come un vecchio cantante – racconta don Angelo – ho voluto “incidere” alcuni miei precedenti successi, ormai diventati introvabili in libreria: “Smile” e “Pulchrum”. A questi ho aggiunto un inedito, che racconta quello che ho nel cuore. Sono le conversazioni con Simone, giovane dell’oratorio “Nuova realtà”, impegnato nel mondo del cinema, specialmente nell’animazione 3D. A lui va anche il grazie per le illustrazioni del libro». L’opera costa 15 euro. Può essere ricevuta a casa contattando la libreria Alberti di Intra, previo bonifico con Iban IT43Z0311122400000000000858. «Il ricavato della vendita – spiega don Angelo – sarà devoluto a progetti di beneficenza che attueremo nei prossimi mesi».

UN VIAGGIO NEL MONDO

Il libro pagina dopo pagina prende sottobraccio il lettore e lo conduce in giro per i continenti, all’incontro con uomini conosciuti e frequentati da don Angelo, che pur vivendo in condizioni diverse, anelano tutti all’unico vero grande Amore.

Il viaggio parte dall’Africa in compagnia di padre Kizito, missionario comboniano in Kenya, per ritornare sulle sponde del Lago Maggiore e ripercorrere le strade della sofferenza insieme all’indimenticato don Donato Paracchini. Non può mancare un assist al mondo dello sport, con l’amico Gianluigi Buffon, e a quello dell’impegno per la pace, con don Renato Sacco. Il cerchio si chiude nuovamente in Africa, sulle coste da dove partivano gli schiavi per l’America e da dove lo sguardo di don Angelo di fronte all’oceano abbraccia ogni uomo come suo fratello, sentendo ogni terra la sua terra.

Francesco Rossi: