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Novara, riavviare i lavori pubblici per tornare alla normalità

L’emergenza Coronavirus ha rallentato alcune operazioni dell’amministrazione comunale che però, in realtà, non ha mai fermato il proprio lavoro. «Abbiamo lavorato il doppio in questi due mesi – ci ha detto il sindaco Alessandro Canelli -. Da un lato abbiamo creato un gruppo di lavoro concentrato sull’emergenza Covid 19 e dall’altro lato funzionari e dipendenti hanno proseguito nei loro settori per non far fermare l’attività amministrativa. La città invece si è giustamente fermata per il problema sanitario e per contenere il virus mentre 250 dipendenti del Comune hanno lavorato dalle proprie abitazioni in smart warking con mezzi telematici. Chiaramente è stato contenuto l’accesso al pubblico negli uffici». Alcuni lavori hanno subito ritardi. «Questo è successo semplicemente perché non c’era l’approvvigionamento dei materiale in quanto i fornitori erano fermi. I cantieri previsti sono però tutti avviati a partire da quello del Cavalcavia di porta Milano da mercoledì così come le asfaltature, piantumazioni, diserbi. Ci sono una quindicina di giorni di ritardo per quanto concerne i lavori all’impianto elettrico del Teatro Coccia e qualche piccolo ritardo sull’uscita dei bandi. Sono invece iniziate le commissioni e a fine mese è previsto il Consiglio comunale, tutto in videoconferenza». Dal 4 maggio potrebbero riaprire alcune delle attività produttive anche se questo dipenderà dalle decisioni del Governo. «L’augurio è che si possa tornare alla normalità il prima possibile. Le aperture vanno ragionate: saranno graduali. Siamo in contatto con le autorità sanitarie, sindacati e associazioni di categoria. Non va abbassata la guardia, abbiamo affrontato centinaia di problematiche quotidiane. Le norme di procedura comportamentale va regolamenta, le attività vanno riaperte perché altrimenti l’economia crolla ma va fatto nella massima sicurezza. Ci vuole un provvedimento che regoli lo svolgimento del lavoro all’interno dei luoghi per far tornare a circolare le persone con determinate regole che consentano che il virus non torni a circolare velocemente. Questa esperienza fa capire che molte attività si possono svolgere anche da casa. Abbiamo dato il via, come Comune, all’Urp on line con le certificazioni anagrafiche. Questo permetterà meno spostamenti, evitando inutili code».

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