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Novara: essere senza tetto in tempi di virus

Sono 60 per le persone presenti 24 ore su 24 al dormitorio all’ex campo Tav. I senza fissa dimora della città, in tempo di Coronavirus sono dunque ospitati non solo per la notte. «Come tutti, in questo periodo non possono uscire a tutela di loro stessi e degli altri – ha detto l’assessore Franco Caressa facendo il punto durante la 3ª e 6ª commissione consiliare permanete “virtuale”-. Ci si è organizzati in modo che gli venga fornito sia il pranzo che la cena. Nell’area comune è stata posizionata una macchinetta delle bevande». Particolare attenzione alla pulizia: «Si interviene due volte nelle camere, una al mattino e una nel tardo pomeriggio. Riteniamo che mantenere l’igiene sia fondamentale. Tutto questo in accordo con la cooperativa Emmaus che si occupa della gestione». Gli ospiti sono stati dotati di dispositivi: «Hanno mascherine e igienizzanti e inoltre viene provata la temperatura sia in entrata che in uscita dal campo». Fino a un paio di settimane fa sono dovute intervenire le Forze dell’Ordine: «Qualcuno sappiamo che in qualche occasione esce ma la situazione ora è tranquilla. Siamo intervenuti quattro o cinque volte con le Forze Ordine. C’era un po’ di tensione, restare chiusi non è semplice, parliamo anche di persone che normalmente sono abituate a girare in città». A breve arriverà il servizio wi fi che sarà a disposizione sia per le persone presenti nel dormitorio sia per le famiglie che risiedono nei moduli abitativi: «Riteniamo sia importante collegarsi in rete dalla struttura, ci sono anche famiglie con i figli che vanno a scuola e hanno necessità di seguire le lezioni». Si stanno ultimando due stanze per l’emergenza Covid 19: «Una con due posti e una con tre. Fortunatamente all’interno non si sono registrati casi – dice ancora Caressa – ma vogliamo essere prudenti e per questo si è deciso di adibire due stanze da dedicare a eventuali contagiati». Sono previsti tamponi? «La richiesta c’è stata – spiega Caressa -. Siamo in attesa di capire quando sarà possibile effettuarli». Dalla minoranza è arrivata la proposta, accolta positivamente, di portare dei libri e dei giochi all’interno della struttura.

Marco Cito: