Don Enrico Zeroli: «Attraverso il telefono il servizio della parola»

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Abbiamo sentito la voce di alcuni sacerdoti della nostra Diocesi in questo particolare momento: i legami della comunità che non si sciolgono.

Di seguito l’intervista a don Enrico Zeroli amministratore parrocchiale di Maria Ausiliatrice a Intra.

Il prossimo primo settembre saranno novanta. Eppure don Enrico Zeroli, quell’età non la dimostra affatto. Dall’altro capo del telefono gli anni scompaiono dietro il timbro della voce, fresca e squillante. Giovane è anche lo spirito che anima don Enrico, amministratore parrocchiale della comunità di Maria Ausiliatrice, a Intra e cappellano presso la Sacra Famiglia a Torchiedo.

Il 2 aprile ha festeggiato i suoi primi sessant’anni di sacerdozio. Un traguardo “celebrato” al telefono con amici e persone care, in attesa di potersi incontrare nuovamente. «Torneremo a vivere insieme le celebrazioni comunitarie – racconta don Enrico – . Adesso bisogna restare a casa. Sto vivendo una sorta di esercizi spirituali prolungati tra letture, pre- ghiera e riflessione. Non sono un monaco, ma l’esperienza del silenzio è utile».

L’incontro con gli altri, però, manca. E se non si può uscire di casa, allora ci si affida ad altro e novant’anni d’età non sono un ostacolo per sfruttare le nuove tecnologie. In questo periodo di “clausura” don Enrico ha riscoperto l’importanza della comunicazione verbale. «Nella rubrica del telefono – racconta – è racchiuso un lungo elenco di nomi che mi ricordano volti e storie di persone. Ogni giorno compongo alcuni di quei numeri, anche solo per un saluto, per mettermi in ascolto. Noi spesso parliamo dell’importanza della “Parola”, del saperla accogliere e farla diventare “parola comunicata”. Mi sono detto: cosa posso fare io, prete, in questo momento? Una sola cosa: comunicare e ascoltare».

Nella tranquillità dell’appartamento in centro a Trobaso, ogni giorno don Enrico dedica parte del proprio tempo a questo “servizio della parola”. Circondato dai libri riposti con cura sugli scaffali, seduto in poltrona nel suo studio, don Enrico passa in rassegna i nomi archiviati nella memoria del telefono e, uno dopo l’altro, riallaccia i fili di un dialogo mai interrotto. Accanto a questo, don Enrico coltiva anche la passione per la cucina. Da quando ha scoperto che l’amico parroco di Trobaso, don Adriano Micotti, è un maestro dei risotti celebrati sul web, non ha perso tempo. Indossato il grembiule si è messo ai fornelli, cucinando il suo celebre spezzatino e riprendendo il tutto in un video, poi diventato virale. A novant’anni lo spirito è ancora giovane.

Qui l’intervista a don Luigi Marchetti parroco di Romentino