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Aumento dei casi di Coronavirus nel novarese: prime vittime

Sale il numero di persone ricoverate per Coronavirus a Novara e arrivano anche le prime vittime. È quindi più pesante e drammatico il bilancio per il nostro territorio.

Nello specifico nel reparto malattie infettive, secondo il bilancio tracciato dal sindaco di Novara Alessandro Canelli, sono oggi presenti 13 persone con il virus. Di queste 4 sono residenti a Novara, cinque arrivano dalla provincia, due vengono da Vercelli e due sono lombarde. I restanti due pazienti sono in rianimazione; di questi uno è un novarese, il secondo è di Vercelli.

Il numero delle persone che hanno un riferimento nel novarese colpiti da  Covid-19 arriva a 17 se sommiamo a quelli al Maggiore, la persona di Cavallirio che si trova ad Asti e la persona 81enne di Prato Sesia, definita come “pluripatologica” dalla Regione, deceduta nel corso della giornata di oggi a Vercelli.

Secondo quanto si apprende da un documento stampa dell’ospedale al momento i ricoverati risultati positivi al primo tampone sono 13;  2 sono in rianimazione,  9 in Malattie infettive, di cui 2 di Novara, 5 della provincia di Novara e 2 della Lombardia; 2 (una persona di Novara e un’altra della provincia di Vercelli) sono ricoverati in altri reparti.

L’ospedale sottolinea anche un decesso. Si tratta di quello di una donna di 88 anni che era ricoverata per altre patologie “ma che era risultata positiva anche al primo tampone coronavirus”, dice l’ospedale.

Il conto presentato poco fa dal Maggiore è quindi leggermente differente da quello del sindaco, forse per la differenza nell’ora cui fanno riferimento i due bilanci di giornata.

«Il numero è aumentato – ha detto il sindaco di Novara Alessandro Canelli – rispetto ai giorni scorsi. Un evento che ci attendevamo e un bilancio che dobbiamo prepararci a veder diventare più negativo. Siamo di fronte ai contagi di quattro, cinque o forse più giorni fa. Per questo ha grande valore ed estrema importanza la raccomandazione a starsene a casa e a limitare le uscite solo per i gravi e comprovati motivi oppure per lavoro. Solo facendo in questo modo la curva potrà scendere e in futuro permetterci di uscire da questa grave situazione»

Canelli ha poi affrontato alcune delle domande che gli giungono tutti i giorni, esempi di ragioni per le quali si può uscire di casa. «Ovviamente se si deve fare la spesa – ha detto Canelli – si può uscire. Se si hanno problemi da risolvere come l’assistenza di un anziano oppure la necessità di portare un proprio animale da un veterinario non dobbiamo restare in casa. Non sono urgenze andare a pescare, solo per fare un esempio, oppure andare al bar. Perché i bar  i ristoranti sono aperti? Perché ci sono persone che dovrebbero stare a casa ma che invece sono obbligati ad andare al lavoro e a queste persone viene offerto un servizio. Alle 18 saranno però tutti chiusi».

Canelli ha parlato anche dei controlli «che sono in corso. Lo dico se per caso qualcuno si chiedesse che si sta facendo per far rispettare il decreto. Polizia, Carbinieri e Finanza sono attivi sulle principali direttrici e stanno facendo tutto quello che è necessario.  La polizia urbana sta invece controllando la città, i negozi, gli esercizi pubblici, palestre, centri benessere. Anche qui ci sono delle regole da rispettare. Fare i furbi non conviene».

Fabrizio Frattini: