Open Day alla Cooperativa Prisma e presentazione del progetto Prismiamoci

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Il presidente della Cooperativa Prisma, Roberto Spano, con le autorità intervenute
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Un’intera giornata per presentare le attività della Cooperativa a tutta la cittadinanza e per illustrare anche un progetto molto importante e significativo, dal titolo Prismiamoci.

E’ quanto è successo sabato, dalle 11 alle 17, alla Cooperativa Prisma di Novara, una realtà che il prossimo anno taglierà l’importante traguardo dei 30 anni di vita. E’ nata, infatti, nel 1990, dalla volontà dell’Alsp, l’Associazione lotta alla sofferenza psichica, di fornire un’occasione di inserimento lavorativo alle persone con disabilità psichica.

Da allora la Cooperativa, attualmente presieduta da Roberto Spano, offre a cittadini, professionisti e organizzazioni del territorio un servizio di rilegatura artigianale, gestito da personale con disagio psichico, assistito da personale qualificato. Questo consente e favorisce l’integrazione di persone svantaggiate, attraverso l’offerta formativa svolta in ambiente protetto.

«Il prossimo anno – ha commentato il presidente Spano (presenti anche altri presidenti del passato, a partire da Roberto Mari) – taglieremo un traguardo molto significativo. La prima sede della Cooperativa fu all’interno dei locali di viale Roma 7, sede dell’ex ospedale psichiatrico. Da 8 anni ci siamo trasferiti qui in via San Francesco d’Assisi 20 A, in una sede di nostra proprietà. Oggi presenteremo a tutti coloro che vorranno farci visita quanto realizziamo nei nostri laboratori». Una Cooperativa, Prisma, che conta attualmente 14 soci volontari, 8 soci lavoratori, 5 soci lavoratori svantaggiati, 10 soci sovventori, 20 apprendisti svantaggiati esterni (la maggior parte in borsa lavoro dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Novara) e 50 utenti. Offre reinserimento lavorativo, servizi alla persona e molto altro. Sono state mostrate le tecniche di realizzazione di fogli colorati e tanto altro.

E, quindi, alla presenza del presidente della Fondazione Comunità del Novarese onlus, Cesare Ponti, il progetto Prismiamoci. La rottura della vecchia stampante a caldo, a giugno, ha reso necessario l’acquisto di un nuovo macchinario e ha anche offerto, al contempo, l’occasione per immaginare l’attivazione di percorsi di ‘formazione in situazione’ da destinare a 15 persone con disagio psichico, che frequentano la Cooperativa e utenti esterni, segnalati dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Novara o dai Servizi sociali del Comune. Questa la genesi di Prismiamoci, che ha ricevuto dalla Fondazione Comunità Novarese onlus la promesse di un contributo di 20.500 euro.

Acquisite le competenze necessarie all’uso in autonomia della stampante e del relativo software, i beneficiari del progetto verranno incaricati di realizzare un prodotto editoriale finito. L’intero processo, seguito da un’educatrice e da un responsabile della legatoria, offrirebbe l’occasione di fare esperienza dei processi che governano una produzione, gestire compiti e obiettivi quotidiani, sviluppare comportamenti responsabili, maturare senso critico e migliorare il proprio benessere psico-fisico. «Ci occupiamo – ha aggiunto Spano – di lavori di legatoria, produciamo inoltre cornici e abbiamo un laboratorio di pulitura e lucidatura metalli, ma ci occupiamo anche di piccoli lavori edili e di produzione di carta. Siamo una cooperativa di tipo B e, pertanto, la nostra attività si basa sul volontariato così come sul lavoro. Sono due anime entrambe molto importanti. Quando si è rotta definitivamente la macchina per comporre i caratteri sulle copertine dei libri, abbiamo deciso di allargare il tiro e proporre alla Fondazione Comunità Novarese il progetto Prismiamoci con laboratori che portano alla realizzazione di un prodotto finito. Ora chiamiamo a raccolta tutti i novaresi per darci una mano, per sostenerci».

«Quando abbiamo incontrato la Cooperativa Prisma all’inizio di questo percorso – ha rilevato il presidente di Fcn, Cesare Ponti – ne abbiamo subito percepito le difficoltà, ma, in particolare, la caparbietà, il desiderio di ripartire e il grande entusiasmo di presidente, soci e volontari e così abbiamo scelto di affiancarci al progetto e di sostenerlo. Siamo convinti che poter offrire a persone fragili un ambiente lavorativo protetto e specializzato, in cui poter attivare percorsi sui singoli sia una strada davvero efficace per lavorare sulle autonomie. La legatoria può diventare per le persone che la frequentano una sorta di ‘palestra’, dove le diverse abilità possano essere riconosciute e allenate. Poter lavorare a un progetto finito, accompagnati da un educatore o da un responsabile, offre l’occasione di fare esperienza e di imparare a gestire compiti, raggiungendo obiettivi quotidiani, sviluppando così un comportamento responsabile».

Presenti il vicesindaco e assessore alle Politiche sociali, Franco Caressa, per il Comune di Novara, la vicepresidente della Provincia, Michela Leoni e don Natale Allegra, parroco delle Parrocchie Unite del Centro città. Tutti e tre hanno sottolineato l’importanza del volontariato e dell’attività di Prisma. Con loro anche l’attuale presidente di Alsp, Luciano Chiesa.

Per donare al progetto Prismiamoci sono disponibili diverse strade. O con bollettino postale sul conto corrente 18205146, intestato a Fondazione Comunità Novarese onlus; o con bancoposta con codice Iban IT63 T0760110100000018205146, a favore della Fondazione Comunità Novarese onlus oppure con conto Paypal alla mail donare@fondazionenovarese.it, sempre impostando la causale Prismiamoci. Per vincere la sfida di Fcn occorre raccogliere 4.100 euro. Al momento si è giunti al 60% circa, con 2.400 euro raccolti. Come ribadito dal presidente della Cooperativa Prisma, Spano, e dal presidente Ponti: «ci siamo quasi. Nei novaresi è molto presente la cultura del dono. Per questo vi chiediamo ancora un piccolo sforzo».