Borgomanero – Venerdì 15 novembre, alle 21: “Migranti, ancora migranti!”

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“Migranti, ancora migranti!”. Parole sentite e ripetute tante volte. Parole che manifestano preoccupazione, paura, ostilità verso una realtà, quella dei migranti, molto dibattuta, che crea divisione di opinioni, anche dentro le comunità cristiane. Ebbene, proprio queste parole “Migranti, ancora migranti!” saranno il tema dell’incontro in programma all’oratorio di Borgomanero, in via Dante 7, venerdì 15 novembre alle 21.

La serata è proposta dall’equipe dell’UPM (Unità pastorale missionaria) di Borgomanero in collaborazione con la Caritas diocesana, per informare sulla realtà “migranti”, sovente presentata in modo distorto per precise finalità politiche; ma anche di far conoscere  qualche proposta per affrontare una questione che ha dimensioni sempre più mondiali e perduranti nel tempo.  Infine la serata offrirà opportuni temi di riflessione in vista della terza giornata mondiale dei poveri che si celebrerà domenica 17 novembre.

Una proposta già in atto è quella dei “corridoi umanitari, vie legali e sicure di ingresso”. Ne parlerà, nella serata del 15 novembre Lucia Forlino, project manager in Caritas Italiana per il programma dei corridoi umanitari in Etiopia, Giordania, Niger e Turchia.

In avvio di serata, Alfredo Papale, storico locale, presenterà la questione “migrazione” nel Borgomanerese a fine ‘800-inizio ‘900, quando a migrare erano gli uomini e le donne del Borgo. Ci sarà pure l’opportunità di ripercorrere, attraverso alcune immagini, il viaggio di solidarietà nei campi profughi della Bosnia compiuto in questi giorni da un gruppo di volontari borgomaneresi.

Sarà dunque una serata per affrontare una questione socio-politica di grande attualità, perché come ha scritto papa Francesco per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato di domenica 29 settembre,  «non è in gioco solo la causa dei migranti, non è solo di loro che si tratta, ma di tutti noi, del presente e del futuro della famiglia umana. I migranti, e specialmente quelli più vulnerabili – è ancora il messaggio del papa – ci aiutano a leggere i “segni dei tempi”. Attraverso di loro il Signore ci chiama a una conversione, a liberarci dagli esclusivismi, dall’indifferenza e dalla cultura dello scarto».