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Furti di mezzi pesanti e sui veicoli, due arresti da parte della Polstrada di Novara Est

La Polizia di Stato di Novara ha arrestato due cittadini romeni responsabili di furti su veicoli commerciali in sosta e ha denunciato altri tre soggetti rimasti ignoti.
Gli agenti della sottosezione della Polizia Stradale di Novara Est da alcuni mesi avevano avviato indagini a carico di persone dedite a furti di merce dai tir e soprattutto di veicoli di notevole valore economico, da utilizzare poi per eseguire i furti o per trasportare la merce sottratta.
Al termine di un apposito servizio di appostamento e pedinamento, sono stati arrestati due soggetti che poco prima si erano resi responsabili di furto di merce da un veicolo commerciale in sosta notturna lungo la tangenziale di Milano, rinvenendo all’interno del mezzo parte della merce rubata, in questo caso televisori da 49 pollici.
Nello stesso servizio, su un’altra auto osservata dagli agenti sono stati trovati tre soggetti, rimasti per il momento ignoti, che, dopo essersi accorti di essere seguiti dalla Polizia, hanno abbandonato il veicolo sul quale viaggiavano e, approfittando dell’ora notturna, riuscivano a far perdere le loro tracce.
I due arrestati per il reato di furto aggravato sono stati giudicati per direttissima. Il giudice del Tribunale di Milano ha disposto per entrambi la custodia cautelare in carcere al carcere di San Vittore.
Al termine dell’operazione sono stati recuperati e restituiti ai legittimi proprietari sette veicoli: un autocarro Ford Transit ancora da immatricolare, una Volkswagen Tiguan, un’Audi A4, un’Audi A6, un autocarro Fiat Punto, una Volkswagen Passat e una Citroen Xsara, tutti veicoli abbastanza capienti e veloci, che venivano utilizzati per trasportare la merce trafugata.
Con questi arresti sono stati assicurati alla giustizia due soggetti che non si facevano scrupoli a introdursi nei garage per rubare i veicoli o, addirittura, scaricarli direttamente dalle bisarche come nel caso dell’autocarro Ford Transit nuovo e ancora da immatricolare.

Monica Curino: