Cameri: 50enne arrestato per maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella tarda serata del primo agosto i militari della Stazione Carabinieri di Cameri sono intervenuti in un’abitazione della cittadina dell’Ovest Ticino, dove  era stata segnalata una violenta aggressione nei confronti di una donna e di sua figlia da parte del marito e padre delle due.
In particolare era stata una delle vittime a invocare l’intervento dei Carabinieri, che,
immediatamente giunti sul posto, avevano trovato le due donne nell’abitazione
dei vicini di casa, che si erano adoperati  per metterle al sicuro.
Mentre i militari svolgevano le verifiche del caso, ascoltando il racconto di
quanto accaduto sia dalle vittime sia dalle altre persone informate sui fatti, si è udito un forte rumore provenire dall’esterno dell’abitazione.
Un rumore che è risultato essere stato provocato dal battere violento su un’inferriata di un machete e di un
coltello, che il famigliare delle vittime, in stato di alterazione dovuto all’assunzione
eccessiva di alcool, brandiva sfidando e minacciando i militari. I due carabinieri, dopo aver richiesto rinforzi, lo hanno avvicinato per evitare che compisse gesti autolesionistici e per diversi minuti hanno cercato di  di calmarlo, invitandolo a deporre le armi.
Il soggetto, che continuava a brandire il grosso machete (la cui lama misura 55
centimetri) e il coltello, non si è dimostrato in alcun modo disponibile a collaborare
con i militari, inducendoli così a intervenire rapidamente. Così, approfittando di una perdita di equilibrio dell’uomo – che continuava ad urlare
di essere pronto a “fare del male…ad andare in galera” e che aveva fatto cadere per terra il coltello – uno dei due carabinieri ha attivato con rapidità ed efficacia una delle tecniche di intervento previste per l’utilizzo del “tonfa”, riuscendo a colpire il braccio dell’individuo e a fargli cadere di mano anche il machete; il tutto nel corso di un’azione simultanea, che vedeva il secondo carabiniere intervenire alle spalle dell’individuo, che veniva bloccato e reso inoffensivo.
Dalle indagini è emerso un quadro di violenza familiare, sia fisica sia verbale, mai denunciata.
A seguito dell’aggressione la moglie del 50enne ha riportato lievi lesioni. Le armi sono state sequestrate. L’uomo, gravato da precedenti, è stato portato in carcere a Novara, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.