Avis, in estate mancano i donatori di sangue

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«L’ospedale Maggiore di Novara consuma 14mila unità di sangue ed emocomponenti l’anno: in estate ne raccogliamo circa 1200. Non siamo ancora in emergenza ma ci avviciniamo molto alla soglia di rischio: raggiungere il traguardo delle 1400 donazioni ci garantirebbe di seguire tutti i pazienti in maniera appropriata». A lanciare l’appello l’Avis comunale di Novara, una delle 3400 sedi dell’associazione di volontariato del sangue sparse su tutto il territorio nazionale. La sezione locale sollecita, attraverso il suo portavoce Paolo Urani, tutti i donatori – 2491 quelli censiti di cui 400 over 67 che non possono più donare – a mettersi a disposizione dei centri di raccolta per garantire l’approvvigionamento di sangue indispensabile al buon funzionamento dei nostri ospedali. Un appello che l’Avis Novara rivolge anche a chi, fino ad ora, non ha mai donato, invitando tutti i residenti maggiorenni, al di sotto dei 60 di età, a presentarsi spontaneamente presso il centro trasfusionale del Maggiore della Carità, o in quelli dislocati sul territorio provinciale. Perché mentre le donazioni calano, a causa del caldo debilitante e delle ferie dei donatori, il fabbisogno di sangue aumenta, gravato anche dal maggior flusso di turisti e dalle richieste provenienti da servizi come ad esempio l’alta chirurgia e i trapianti. «Le carenze riguardano in particolar modo i gruppi 0 e A, con o senza fattore Rh – dettaglia Urani -. Il gruppo B è meno presente nella comunità novarese ma tutti i gruppi sono benaccetti tantopiù che con la Banca del sangue possono essere gestiti al meglio». Novara, in linea con i dati regionali ha mostrato, dal 2012, un leggero calo nelle donazioni pur continuando a garantire la completa copertura dei fabbisogni reali espressi dalla popolazione. A tal proposito val bene ricordare che il Piemonte, che pure sconta un decremento sul fronte delle donazioni, resta la prima regione italiana a offrire una risposta alle necessità delle Regioni carenti e a contribuire, attraverso la cessione – programmata e non programmata – di unità di emocomponenti, all’autosufficienza nazionale. «Ad oggi – conclude Urani – non c’è un’alternativa terapeutica al prodotto biologico, per questo è importante donare. Anche quest’anno è ripartita l’iniziativa “Un donatore tira l’altro”. Per tutto il periodo estivo, fino a settembre i donatori che porteranno un amico per fare una preselezione o una donazione di sangue, riceveranno in omaggio una maglietta Avis».

Michela Chioso