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Al via il pellegrinaggio diocesano Oftal a Lourdes

un pellegrinaggio a lourdes con l'oftal - 20 luglio 2018

Saranno oltre 500 i pellegrini della diocesi di Novara che parteciperanno al pellegrinaggio diocesano Oftal a Lourdes, in programma dal 19 al 25 luglio prossimi.

Un appuntamento che quest’anno arriva alla sua 67ª edizione e che vede l’impegno di circa 200 volontari (tra dame, barellieri, medici e infermieri) nell’assistenza di malati e anziani. Una ventina quelli che, impossibilitati a coprire i costi del viaggio, sono stati aiutati dalla Fondazione Adriano Crepaldi e dalla Caritas diocesana, che proprio per permettere a tutti di vivere il pellegrinaggio, quest’anno ha realizzato un progetto di sostegno finanziato dai fondi dell’otto per mille.

«Uno sforzo organizzativo – spiega Stefano Crepaldi, presidente diocesano dell’Oftal -. che prepariamo durante tutto l’anno con incontri di formazione, ma anche di preghiera: la spiritualità coltivata nel servizio è proprio il cuore dell’esperienza oftaliana a Lourdes».

A guidare il pellegrinaggio, il vicario generale don Fausto Cossalter.

«Noi andremo a Lourdes perché abbiamo un vuoto da colmare, perché abbiamo qualcosa da domandare, o perché vogliamo ringraziare per qualche cosa di bello accaduto nella nostra vita. Sono certo che a Lourdes avremo le risposte a quello che cerchiamo, perché in quel luogo, soprattutto alla grotta di Massabielle, si ha un assaggio di quello che sarebbe una società di uomini e donne riconciliate tra loro, con la natura, con Dio e con se stessi – ha scritto don Cossalter nel messaggio ai pellegrini -. L’augurio che faccio è che per noi l’esperienza del pellegrinaggio a Lourdes non sia la conclusione di un cammino, ma diventi una tappa dalla quale ripartire, arricchiti dall’incontro con Marie e Bernadette e dalla fraternità sperimentata, perché nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità, in tutta la nostra vita, possiamo essere noi per primi a testimoniare l’attualità della beatitudine di Gesù: “Beati voi poveri perché vostro è il Regno di Dio!” (Lc 6,20)».

Andrea Gilardoni: