Nuovi distintivi di qualifica della Polizia di Stato: la presentazione a Novara

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Sono stati presentati sabato mattina 13 luglio, alla presenza del Questore di Novara, Rosanna Lavezzaro, e del comandante della Polizia stradale di Novara, Franco Fabbri, nella sala riunioni della Questura di Novara, i nuovi distintivi di qualifica della Polizia di Stato. Presenti Forze dell’Ordine, associati Anps (Associazione nazionale Polizia di Stato) e giornalisti. 

Una conferenza che ha fatto seguito alla giornata dell’11 luglio, nella quale ricorre l’anniversario dell’istituzione della Polizia di Stato, prima forza di Polizia: in quella data si è tenuta a Roma, al Palazzo della Consulta, alla presenza delle più alte cariche istituzionali, la cerimonia ufficiale di presentazione dei nuovi distintivi di qualifica.

Si tratta di una trasformazione lunga e articolata: nuovi distintivi che sono il segno visibile di una trasformazione iniziata 38 anni fa, quando la legge 121 del 1981 ridisegnò lo “status giuridico” della Polizia di Stato, segnando il distacco dal mondo militare. Un segno che riafferma, nella forma e nella sostanza l’identità della Polizia di Stato, quale amministrazione civile ad ordinamento speciale. Una riforma, quella d’allora, che, in estrema sintesi, ha aperto la Polizia di Stato alle donne, prevedendo una maggiore specializzazione attraverso selezioni sempre più rigorose e corsi di formazione prodromici a professionalità differenziate. Una conquista epocale, che andava suggellata con un segno visibile, che ricordasse a tutti, appartenenti alla Polizia e non, il significato profondo di una trasformazione lunga, laboriosa, e fortemente voluta. Distintivi, dunque, propri della Polizia di Stato.

I nuovi distintivi sono stati disegnati dal professor Michele D’Andrea, esperto di araldica: resta, ad accomunare passato e presente, rivisitata stilisticamente, l’aquila, emblema dell’istituzione, comparsa per la prima volta sulle divise del Corpo della Regia Guardia di Pubblica Sicurezza nel 1919. Compaiono invece per la prima volta, a caratterizzare le diverse qualifiche: il plinto araldico, costituito da una barretta orizzontale di colore rosso che rappresenta la struttura portante di un edificio, per gli agenti ed assistenti; il rombo dorato, con il suo profilo fusiforme che ricorda la punta di una lancia simbolo del dinamismo operativo temperato dall’esperienza, per i sovrintendenti; la formella, alto esempio di architettura gotico-rinascimentale, richiamo alla bellezza ed all’eleganza proprie del patrimonio di civiltà e cultura del nostro Paese, per i funzionari. I distintivi uguali per tutti i ruoli differenziano le funzioni tecnico-scientifiche, tecniche e le attività professionali attraverso il diverso colore delle mostreggiature.